mercoledì 9 febbraio 2011

Il puttaniere radicale.. dopo tutti gli scioperi della fame si deve rifare..


Su Facebook sostiene che è “un dovere aiutare le istituzioni”. Poi ammette di stare trattando con il  Cavaliere e dichiara che “tra il puttaniere Berlusconi e il casto Formigoni non si può stare che col primo”.
Marco Pannella si prepara (e prepara i suoi) all’ennesima giravolta della sua lunga carriera. Ha un pugno di deputati che valgono oro per il premier, e poco importa che siano stati eletti nelle liste del Pd. Vuole rientrare in gioco. E il gioco che va alla grande è allargare la maggioranza. O tenerla per le palle, direbbe con una delle sue abituali perifrasi.
Sulla mossa del sovrano la monarchia radicale sembra perplessa. Emma Bonino, che nel regno svolge le funzioni di Regina madre, dice che non si fida di Berlusconi. Mentre dai militanti, vagamente disorientati, arrivano centinaia di messaggi per niente gentili.
Ma il meglio deve ancora venire.
Chissà con quali ardite circonlocuzioni Pannella spiegherà ai suoi che bisogna sostenere un esecutivo che si appresta a imporre idratazione e alimentazione forzata a  tutti i Welby italiani, presenti e futuri.
Marco lo sa benissimo, ma fa finta di niente. Meglio non dire adesso che il Cavaliere è quel genere di puttaniere che prima pecca e poi compra le indulgenze da Bertone e Bagnasco.
Tanto nemmeno costano soldi, solo qualche voto giusto in Parlamento.

martedì 8 febbraio 2011

Feste con le ragazze, il caso Tommasi

Vertice tra i pm di Napoli e Milano

I contatti con Paolo Berlusconi e La Russa. Il ruolo della Ronzulli

NAPOLI — C’è una girandola di contatti e appuntamenti nelle intercettazioni disposte dalla Procura di Napoli sul giro di prostituzione che incrocia quello delle feste del presidente del Consiglio. Perché coinvolge il mondo che ruota attorno a Sara Tommasi, la starlette che partecipava alle serate organizzate nelle residenze di Silvio Berlusconi, ma anche ad incontri a pagamento in alcuni alberghi del capoluogo partenopeo. Le telefonate rivelano i legami della ragazza con politici, dirigenti della televisione, manager, in una ricerca continua di soldi e successo. Ma fanno soprattutto emergere il filo che porta fino alla scuderia di Lele Mora, della quale Tommasi fa parte da anni, e a Fabrizio Corona. È V. S., conosciuto come «Bartolo» e indagato per un traffico di euro falsi oltre che per induzione alla prostituzione, l’uomo che si occupa di «gestire» la ragazza in città in cambio di una mediazione di mille euro a volta. Lui lavora nel settore della pubblicità, ha contatti frequenti con Corona e con lui parla anche dello smercio di banconote fasulle. Lei nelle telefonate con lo stesso Bartolo e con altri amici racconta invece che cosa avviene ad Arcore, parla di «Lele» , svela che «lui ci stordisce, ci mette delle cose nei bicchieri» . E così fornisce riscontro a quanto è già contenuto nel fascicolo avviato dai magistrati di Milano. Non a caso entro un paio di giorni ci sarà un incontro tra i pubblici ministeri delle due città per uno scambio di atti e per la messa a punto di una strategia comune in vista di un interrogatorio della giovane che dovrebbe essere fissato al più presto.

Le richieste al ministro e ai dirigenti della tvSara Tommasi— che è stata ad Arcore pure insieme a Ruby in occasione della visita di Vladimir Putin il 25 aprile scorso — spediva sms a Silvio Berlusconi ma nelle trascrizioni non c’è traccia di risposte da parte del Capo del governo. L’attrice appare invece più pressante con il ministro della Difesa Ignazio la Russa, al quale telefona svariate volte. Ma anche con il fratello del premier, l’imprenditore Paolo Berlusconi. Le intercettazioni mostrano i contatti della ragazza con l’europarlamentare del Pdl Licia Ronzulli, che alle feste di Arcore era una habitué tanto da essere stata indicata come una delle organizzatrici, anche perché legata alla consigliera regionale della Lombardia Nicole Minetti. Ma poi l’attrice cerca pure strade per ottenere comparsate in televisione, si rivolge a Fabrizio del Noce e a Massimo Giletti. E a Bartolo chiede di organizzarle appuntamenti in Campania. «Io non voglio più essere nel giro del presidente — confida al telefono a un amico —, voglio muovermi autonomamente» .

Le sostanze di Lele «che ci stordisce»
I racconti sulle feste di Berlusconi si intrecciano su quelli di altre serate alle quali Tommasi partecipa. Quando l’amico le chiede che cosa abbia combinato a Milano Marittima, lei quasi si giustifica: «Non sai mai Lele che cosa ti mette nel bicchiere, però dopo rimani stordita» . L’abitudine di sciogliere sostanze nelle bevande era già emersa nell’inchiesta avviata dai magistrati di Bari sul reclutamento di ragazze da parte dell’imprenditore Gianpaolo Tarantini. Nei colloqui intercettati si raccontava come Eva Cavalli, moglie dello stilista, si sarebbe sentita male mentre era ospite dello stesso Tarantini in Sardegna. Lui provò a smentire questa circostanza durante uno dei suoi interrogatori: «Non corrisponde al vero — dichiarò — il fatto che io abbia versato lo stupefacente "MD"nel bicchiere di Eva Duringer a sua insaputa. Ammetto di averne parlato con tale Pietrino ma escludo che dal tenore della conversazione possa evincersi una qualsiasi mia eventuale ammissione. Posso aggiungere che scherzosamente la stessa Eva Cavalli mi chiese, qualche tempo dopo, se io le avessi versato qualche sostanza stupefacente nel suo bicchiere. Ma io le risposi che non mi sarei mai permesso di fare un gesto simile» .

La convocazione di Sara davanti ai magistrati
Nei prossimi giorni i pubblici ministeri Marco Del Gaudio e Antonello Ardituro interrogheranno la Tommasi come testimone. Ed è possibile che all’incontro partecipi anche un pubblico ministero di Milano. L’ultimo incontro organizzato da Bartolo per l’attrice risale a una decina di giorni fa: appuntamento in un hotel alla periferia di Napoli con un guadagno per lui di 1.000 euro. Sono state le intercettazioni a rivelarlo e il riscontro è arrivato dagli accertamenti svolti dalla polizia. Così è scattata per il «mediatore» l’accusa di induzione alla prostituzione. Di questo dovrà parlare la ragazza, ma anche del ruolo di Lele Mora, visto che quanto lei stessa ha raccontato nelle telefonate — e confermato ieri in dichiarazioni a Radio2 — avvalora le contestazioni della Procura di Milano proprio a Mora, sospettato di essere uno dei «reclutatori» delle feste di Arcore insieme al giornalista di Mediaset Emilio Fede e alla consigliera Minetti.

E sulle foto si apre l’asta
Potrebbe invece cambiare la posizione di Corona: da testimone a indagato, visto che parlava con Bartolo degli euro falsi da immettere sul mercato e potrebbe essere stato a conoscenza degli appuntamenti organizzati negli alberghi per la Tommasi. Le sue dichiarazioni su «foto di Berlusconi nudo che la malavita sta trattando» non trovano alcuna conferma e vengono interpretate come un tentativo di avvelenare il clima. Si sa invece che il fratello di Roberta, la giovane che per il Capodanno del 2008 trascorse una decina di giorni a Villa Certosa con l’amica Noemi Letizia, avrebbe messo all’asta foto delle due ragazze— all’epoca diciassettenni — in posa con il premier. Nulla di sconveniente, ma le indiscrezioni su immagini compromettenti avrebbero comunque fatto salire le quotazioni. E in ogni caso nessuno può escludere che altre istantanee siano in giro, custodite dalle stesse ragazze napoletane o dalle aspiranti starlette che erano assidue frequentatrici delle feste del presidente del Consiglio.

Chi paga la campagna pro nucleare?

Ci stiamo abituando a tutto: dalle tangenti come parte integrante dell’approntamento di opere pubbliche, alla compravendita di eletti cui ci si rivolge con un catalogo di offerte, all’utilizzo delle auto blu e degli aerei di stato per le escort di giornata, al pagamento coi soldi pubblici della campagna filonucleare di Berlusconi&Co.
Da domenica 19 dicembre, su tutti i quotidiani nazionali è stata comprata una pagina intera che mette a confronto sui riquadri di una scacchiera i dubbi degli ambientalisti e, naturalmente, le certezze dei nuclearisti. “Tu sei a favore o contro l’energia nucleare o non hai ancora una posizione?”. È questa la domanda che il cosiddetto Forum Nucleare Italiano, probabilmente coi nostri soldi – sarei curioso di sapere quanti finanziamenti provengono da enti statali e pubblici, per via diretta o traversa, a questo “pool” di lobbisti – pone a piè pagina e a conclusione dello spot che sarà trasmesso da Rai, Mediaset, La7, Sky e canali satellitari. Si tratta della prima campagna istituzionale a favore dell’atomo in Italia, che si articola in massicci interventi dell’Enel che, a quanto ci risulta, ha messo a bilancio 20 milioni di euro per l’operazione; mobilitazioni di istituti universitari, a partire dalle facoltà di Ingegneria milanesi, torinesi e romane; chiamata a raccolta di “opinion leaders” (ricordate Veronesi?). Il tutto in un quadro di regia del governo e per una spesa complessiva valutata in 300 miliardi di euro. Saatchi & Saatchi, l’agenzia cui è stata affidata la campagna di comunicazione sull’energia nucleare, pianificherà anche interventi nei cinema, alle stazioni, nei principali aeroporti e sul web.
C’è da chiedersi con quale faccia si neghino i soldi all’università pubblica e al diritto allo studio e si profondano risorse provenienti in gran parte dai cittadini per imbrogliarli con un’informazione unilaterale e con mezzi asimmetrici rispetto al diritto di contradditorio che sta alla base di scelte così impegnative. Già l’unilateralità ha caratterizzato la trasmissione radiofonica di Zapping, quella televisiva di Porta a Porta e le migliaia di opuscoli Enel distribuiti da alcune diocesi e denunciati su questo blog“Con questa campagna – sostiene il presidente del Forum, Chicco Testa, un nome una garanzia… vogliamo riaprire un discorso chiuso bruscamente 24 anni fa. Oggi, quella del nucleare –aggiunge – è un’alternativa energetica pulita e conveniente, in termini economici e ambientali, ma non sarà mai possibile un dialogo costruttivo se prima non si mette tutti in condizioni di avere informazioni chiare, complete e certe sotto il profilo scientifico”. Esattamente il contrario di quanto lui e i berluscones hanno intenzione di fare, inondandoci con una campagna degna di una repubblica delle banane.
Ben altra è la maturità e la cultura della salute, dell’ambiente e della libertà che contraddistingue un popolo che ha già dato una risposta nel referendum dell’87 ed ora si costringerebbe a ricrederersi solo se venisse oscurata un’informazione pluralista. Cominciamo col dare risposte adeguate e secche, anche indignate a chi ci considera cervelli da plasmare a suo piacimento. A cominciare dalle oltre ottantamila firmeraccolte per la legge di iniziativa popolare “No al nucleare, sì alle rinnovabili” che porteremo in grandi pacchi il 22 dicembre alla Camera. Vestiti da Babbi Natale, senza il consiglio di grandi pubblicitari, ma per far capire a una città blindata per proteggere dai giovani un Parlamento con una maggioranza in forte discussione, che si possono ancora portare regali ai cittadini onesti e che si deve lasciare il carbone e l’uranio a chi compra il consenso in uno spazio pubblico che dovrebbe aborrire il commercio.