sabato 15 gennaio 2011

L'età del consenso in Italia

In Italia l'età del consenso è fissata a 14 anni[2], ma può salire o scendere a seconda dei casi. Infatti sale a 16 anni se uno dei due partner ha qualche forma di autorità o convivenza sul/la partner più giovane, ad esempio nel caso di insegnanti, catechisti, educatori, fratelli e/o sorelle maggiori, assistenti sociali, medici curanti e pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni. L'età sale a 18 anni (seppur con pene previste minori rispetto agli altri casi) se il fatto è compiuto dal genitore (anche adottivo), da un parente o dal tutore, o da una persona che convive con questi, nei confronti di un minore cha ha comunque compiuto 16 anni ed avviene abusando dei poteri connessi alla propria posizione; scende, invece, a 13 anni se i due partner sono entrambi minorenni, a condizione che vi sia una differenza d'età non superiore a 3 anni.[3]
Qualsiasi atto sessuale compiutosi con una persona di minore età rispetto a quella prevista (a seconda dei casi riportati sopra) è considerata reato anche se il minore è consenziente: in quest'ultimo caso, infatti, si identifica il reato di atti sessuale con minorenne riconosciuto dall'articolo 609-quater del Codice Penale, penalmente perseguibile secondo le modalità descritte dall'articolo 609-septies (generalmente, se vi è stato il consenso del minore, è punibile a querela della persona offesa, ma vi sono casi in cui può essere punibile d'ufficio).
L'età minore degli anni 10 costituisce un'aggravante, e in questo caso si procede sempre d'ufficio, senza il bisogno di una querela.
È inoltre illegale compiere atti sessuali in presenza di una persona minore degli anni 14 con l'intenzione di farla assistere, anche se la persona minorenne non partecipa a questi atti: in questo caso sussiste il reato di corruzione di minorenne ai sensi dell'articolo 609 quinquies.
Infine, la legge non permette di offrire denaro o regali, a un/a minorenne per indurla/o ad atti sessuali, pertanto sono illegali i rapporti di prostituzione con una persona minore di 18 anni.
La verifica dell'età del/la partner minore spetta al/la partner maggiore. L'articolo 609 sexies specifica che:
« Quando i delitti previsti negli articoli 609-bis, 609-ter, 609-quater e 609-octies sono commessi in danno di persona minore di anni quattordici, nonché nel caso del delitto di cui all'articolo 609-quinquies, il colpevole non può invocare, a propria scusa, l'ignoranza dell'età della persona offesa. »
In Italia, a differenza di quanto accade in altri ordinamenti, la legge non distingue fra età del consenso per gli attieterosessuali e per quelli omosessuali; inoltre è uguale sia per i maschi che per le femmine.
I rapporti senza il consenso di entrambe le parti sono sempre vietati, a qualunque età: in questo caso, infatti, si parla di vera e propria violenza sessuale, riconosciuta come reato dall'articolo 609-bis del Codice Penale, perseguibile (come i precedenti reati) nelle modalità descritte dall'articolo 609-septies. In base alla novella normativa del 2006, è sempre perseguibile d'ufficio se viene commessa nei confronti di una persona al di sotto dei 18 anni (quindi, su un/una minorenne).
Come per qualsiasi altro reato, non si può procedere nei confronti del reo se questi non è imputabile (ovvero se non ha la capacità di intendere e di volere, o se non ha ancora compiuto i 14 anni di età).
È da notare che con le modifiche apportate con la Legge 6 febbraio 2006, n. 38[4] che, tra le altre cose, hanno sostituito all'articolo 600-ter primo comma del codice penale (che punisce la produzione di materiale pornografico con minori)
« Chiunque sfrutta minori degli anni diciotto al fine di realizzare esibizioni pornografiche o di produrre materiale pornografico è punito con la reclusione da sei a dodici anni e con la multa da lire cinquanta milioni a lire cinquecento milioni »
(articolo 600-ter primo comma vecchia formulazione)
con
« Chiunque, utilizzando minori degli anni diciotto, realizza esibizioni pornografiche o produce materiale pornografico ovvero induce minori di anni diciotto a partecipare ad esibizioni pornografiche è punito con la reclusione da sei a dodici anni e con la multa da euro 25.822 a euro 258.228 »
(articolo 600-ter primo comma)
Cambiando lo "sfruttamento" con il mero "utilizzo", sono ora considerate reato anche le riprese o fotografie"pornografiche" realizzate consenzientemente, anche se senza fine di diffusione, da persone che abbiano raggiunto l'età del consenso, ma di cui almeno una sia ancora minorenne (o da un singolo minore), pur essendo teoricamente le attività sessuali raffigurate perfettamente legali dal punto di vista dell'età del consenso.

Ruby: “Ho avuto paura di essere uccisa”

”Ho avuto paura di essere fatta fuori. Ho avuto paura di fare la fine della transessuale di Roma”. Lo dice Karima ‘Ruby’ El Mahroug, la ragazza marocchina al centro dell’inchiesta che vede indagato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile, che racconta a Vanity Fair di avere temuto lo scorso autunno, dopo lo scoppio dello scandalo, di finire come Brenda, la transessuale testimone chiave della vicenda di sesso e droga che costrinse alle dimissioni, nel 2009, il governatore del Lazio Piero Marrazzo, e poi misteriosamente morta in un incendio che molti non hanno mai considerato accidentale.

A nessuno può essere garantita l'immunità

Ogni volta che deve assumersi le responsabilità dei suoi comportamenti il caimano si difende strillando di essere perseguitato, e i suoi parlamentari fanno a gara per urlarlo ancora più forte di lui. Lo hanno fatto anche oggi, dopo la notizia dell'indagine in corso a Milano in cui Berlusconi è indagato per ipotesi di reato molto gravi: concussione e prostituzione minorile.
Ma quale persecuzione e persecuzione! Vorrei sapere cosa dovrebbe fare, secondo questi signori, un magistrato quando un presidente del Consiglio telefona addirittura personalmente alla Questura di Milano per fare liberare una sua amichetta, racconta balle grosse come una casa e fa passare la ragazza per la nipote del presidente egiziano Mubarak.
Vorrei sapere cosa deve fare un sostituto procuratore se dispone di elementi tali da indurre il ragionevole sospetto che il presidente del Consiglio abbia coscientemente avuto rapporti prezzolati con una minorenne. Dovrebbe mettere tutto a tacere e venire meno al proprio preciso dovere, solo per non disturbare il manovratore?
Bisognerebbe al contrario riconoscere alla Procura di Milano di aver aspettato, con grande senso di responsabilità, il voto della Corte costituzionale sul legittimo impedimento prima di inviare al presidente del Consiglio l'invito a comparire, per non influenzare l'opinione pubblica alla vigilia di quella importantissima sentenza.
Le indagini proseguiranno e, se verrà rinviato a giudizio, Berlusconi dovrà difendersi da queste gravissime accuse nella sede opportuna, cioè in Tribunale. Farà il possibile per evitarlo, come ha fatto in tutti questi anni riuscendo sinora a raggiungere sempre il suo unico scopo: quello di farla franca allungando il brodo fino a raggiungere i tempi della prescrizione.
Questo perché la sentenza della Corte costituzionale di ieri lascia a lui e ai suoi furbi avvocati ampi spiragli per continuare con il solito giochetto. La Consulta ha, infatti, affermato che Berlusconi deve smettere di fare leggi e leggine per sottrarsi ai processi e che deve rassegnarsi all'idea che nel nostro Paese la legge è uguale per tutti. Però, anche dopo i tagli effettuati dai giudici costituzionali, la legge sul legittimo impedimento gli offre scappatoie e vie di fuga. D'ora in poi possiamo stare sicuri che dall'alba al tramonto il caimano sarà sempre impegnato nella preparazione di qualche importantissima azione di governo e se i giudici gli intimeranno di presentarsi lo stesso in tribunale i suoi avvocati avanzeranno il conflitto di attribuzione, raggiungendo così lo stesso il loro scopo, ovvero perdere tempo per assicurare all'imputato l'impunità.

Per evitare che questa presa in giro, che già dura da anni e anni, prosegua ancora, i cittadini hanno un solo mezzo: votare per l'abrogazione totale di quella legge nel referendum promosso dall'Italia dei Valori. Affermare con le armi della democrazia il princìpio per cui la legge è uguale per tutti e a nessuno può essere garantita l'impunità. Dovremo essere noi tutti a dire, col voto, a Berlusconi: “Deciditi a comportarti come un normale cittadino, con i tuoi diritti e anche con i tuoi doveri. Invece di perdere tempo telefonando alla questura per raccontare balle sulla nipote di Mubarak, vai in Procura a spiegare le tue ragioni. Come facciamo noi tutti”. Come si fa nei paesi democratici.

pm chiede giudizio immediato per Berlusconi

Il pubblico ministero ha intenzione di chiedere il giudizio immediato perSilvio Berlusconi in base all’articolo 453 del codice di procedura penale. Il premier, indagato per la vicenda Ruby per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile, è stato convocato per le date 21, 22 o 23 gennaio: nell’arco di questi tre giorni la difesa di Berlusconi potrà concordare con i pm della procura quando il presidente del Consiglio può presentarsi in procura.

La volontà di ricorrere al rito immediato la si evince dalla nota diffusa dal procuratore capo della procura milanese, Edmondo Bruti Liberati, nella tarda mattinata. In particolare nella parte in cui si legge: “E’ stato notificato aSilvio Berlusconi e ai suoi difensori l’invito a comparire ai sensi degli articoli 375 e 453 ccp”. L’articolo 375 prevede infatti che la procura possa chiedere il giudizio immediato quando vi sia “evidenza della prova”. La richiesta di giudizio immediato deve essere trasmessa alla cancelleria del giudice per l’udienza preliminare, sarà quest’ultimo a valutare se accogliere o meno la richiesta.

L’articolo 453 recita che “quando la prova appare evidente, salvo che ciò pregiudichi gravemente le indagini, il pubblico ministero chiede il giudizio immediato se la persona sottoposta alle indagini è stata interrogata sui fatti dai quali emerge l’evidenza della prova ovvero, a seguito di invito a presentarsi emesso con l’osservanza delle forme indicate nell’articolo 375 comma 3 secondo periodo, la stessa abbia omesso di comparire, sempre che non sia stato adottato un legittimo impedimento e che non si tratti di persona irreperibile”.

Per chiedere il rito immediato, quindi, serve l’evidenza della prova, che in questo caso esiste secondo gli inquirenti, e un tempo d’indagine non superiore ai tre mesi. Berlusconi è stato iscritto nel registro degli indagati per prostituzione minorile e concussione il 21 dicembre scorso. Inoltre, è necessario un invito a comparire per l’interrogatorio dell’indagato, che al premier è stato notificato oggi.

venerdì 14 gennaio 2011

Emilio Fede indagato: favoreggiamento della prostituzione



Wikio

FEDE indagato per favoreggiamento prostituzione

De Magistris indagato: prendo atto decisione procura di Roma. Dimostrero’ estraneita’

(PRIMAPRESS) ROMA - “Prendo atto della richiesta di rinvio a giudizio avanzata nei miei confronti dalla Procura di Roma in base all’accusa di abuso di ufficio, nello specifico per aver acquisito i tabulati di alcuni parlamentari senza averne richiesto autorizzazione preventiva alla Camera. Mi recherò in tribunale e davanti ai giudici mi difenderò, con una disposizione d’animo assolutamente serena perché sono certo della correttezza del mio operato e perché credo nella giustizia”. Lo scrive su facebook Luigi de Magistris, eurodeputato IdV, che spiega: “Proverò che il reato contestatomi non ha nessun fondamento di verità: solo un magistrato suicida, infatti, avrebbe potuto pensare di acquisire i tabulati telefonici di alcuni parlamentari senza autorizzazione della Camera”. Secondo l’ex pm di Catanzaro, “c’è però un paradosso che non possono fare a meno di sottolineare: questo procedimento a mio carico nasce da segnalazioni presentate da chi è attualmente imputato per corruzione in atti giudiziari ai miei danni, cioè per avermi sottratto illecitamente le indagini di cui ero titolare”. Per de Magistris, “permane comunque l’amarezza, di ex pm e di cittadino. Ho pagato e pago, infatti, un prezzo salatissimo per aver svolto inchieste che hanno intaccato il potere nella sua accezione più vasta (da quello politico a quello economico, dalla massoneria ai cda delle società miste pubblico-private, compresi spezzoni di magistratura, servizi segreti e forze dell’ordine deviati). Allora mi sono state sottratte le inchieste illecitamente e sono stato bersaglio di una serie interminabile di procedimenti disciplinari, penali, amministrativi e civili dai quali sono sempre uscito indenne, ma che mi hanno costretto a lasciare la toga”. Sottolinea, poi, l’eurodeputato IdV: “adesso, invece, devo rispondere di quanto compiuto nel mio ruolo di magistrato, sempre in piena coscienza professionale e di uomo. Con l’unica soddisfazione di vedere, oggi, rinviati a giudizio dalla magistratura di Salerno coloro che ieri, dall’interno della politica e dell’autorità giudiziaria, mi scipparono le indagini in modo illegittimo”.(PRIMAPRESS)

Ruby, premier indagato per concussione e sfruttamento della prostituzione minorile

La procura di Milano: L'iscrizione nel registro degli indagati risale al 21 dicembre scorso, al Cavaliere notificato un invito a comparire. Perquisito l'ufficio del consigliere Pdl Nicole Minetti che a maggio scorso si prese cura dell'allora minorenne marocchina


La Procura di Milano ha indagato Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile. La notizia, anticipata dal Corriere della Sera, è stata confermata dal procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati. Al premier e ai suoi legali è stato notificato, si legge nella nota di Liberati, "un invito a comparire, corredato dalla dettagliata indicazione delle fonti di prova per le ipotesi di reato a lui ascritte". L'iscrizione nel registro degli indagati, ha fatto sapere la Procura, risale al 21 dicembre scorso. 

Perquisizioni sono in corso anche a carico di numerose persone informate sui fatti. Secondo l'accusa il presidente del Consiglio la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 ha abusato della propria qualità di premier per indurre i funzionari della questura di Milano ad affidare l'allora 17enne marocchina Karima "Ruby" El Mahroug, scappata da una comunità per minori, al consigliere regionale PdlNicole Minetti. Tutto allo scopo di nascondere di essere stato con una minorenne in numerosi week-end ad Arcore. 

La Procura ha confermato, inoltre, la perquisizione a carico di Nicole Minetti indagata, per il Corsera, per favoreggiamento della prostituzione adulta e minorile. Perquisizioni, da parte della polizia giudiziaria e da alcuni agenti della squadra mobile della questura di Milano, anche negli uffici di Salvatore Spinelli, uomo della tesoreria Fininvest. (TMNews)

SANITA' - ED ORA BISOGNA STARE ATTENTI CHE NON TI PRELEVINO GLI ORGANI SANI

Costringeva i pazienti a operazioni inutili
Arrestato primario dell'ospedale di Ragusa

Il medico è accusato di avere effettuato interventi chirurgici per patologie inesistenti, di avere redatto false diagnosi e di avere indotto alcuni ricoverati a scegliere di essere operati a pagamento.

di MASSIMO LORELLO
A una paziente è stato asportato l'unico rene sano che possedeva. Ora quella donna è in dialisi. A una ragazza è stata tolta un'ovaia senza alcun motivo valido. Una terza donna è stata operata due volte nell'arco di pochi giorni: la prima volta per porre rimedio a una patologia della quale era affetta da tempo, la seconda per rimuovere una garza dimenticata nell'addome durante l'intervento precedente. E sarebbero anche stati asportati, per tumori inesistenti, parti di due stomaci.

È lunga e agghiacciante la lista di casi contenuti nell'inchiesta che ha portato all'arresto di Ignazio Massimo Civello, 62 anni, responsabile del Dipartimento chirurgico dell'Azienda sanitaria provinciale di Ragusa e primario di Chirurgia toracica dell'ospedale civile del capoluogo. Il professionista è stato arrestato dai carabinieri all'aeroporto Fontanarossa di Catania poco dopo mezzogiorno.

È accusato di avere eseguito interventi chirurgici per patologie inesistenti, di avere formulato false diagnosi e di avere indotto alcuni pazienti a scegliere di essere operati a pagamento. Sono indagati altri professionisti appartenenti allo stesso reparto ma anche ad altre unità operative ospedaliere. I carabinieri del Nas hanno effettuato numerose perquisizioni.

Nei confronti del medico ha emesso ordine di custodia cautelare domiciliare il Gip di Ragusa, Claudio Maggioni, su richiesta del procuratore Carmelo Petralia, che ha coordinato le indagini avviate nell'agosto 2008 e concluse nello scorso dicembre. Contestati al primario diversi casi di concussione ai danni degli ammalati ai quali offriva le sue prestazioni a pagamento con la falsa prospettiva, in caso contrario, di lunghissime liste d'attesa e della possibilità che non fosse lui a eseguire l'intervento chirurgico.

Il professionista avrebbe anche alterato le liste d'attesa per dare la precedenza ai pazienti che precedentemente erano stati visitati nei suoi studi privati. Sarebbero emerse anche falsificazione del registro di sala operatoria, nel quale veniva inserito artatamente il nome del primario, mentre in realtà in professionista si sarebbe trovato da tutt'altra parte. Il falso aveva l'obiettivo di fare lievitare il numero degli interventi cosiddetti "istituzionali" e cioè a totale carico del Servizio sanitario nazionale, aumentando così la casistica operatoria del dirigente medico. In alcune occasioni, il primario avrebbe anche operato senza il consenso informato dei pazienti.

"Siamo sconcertati per quello che è successo e per questo motivo ho già avviato un'ispezione per comprendere come sia potuto accadere e, soprattutto, per verificare se tutto ciò sia il risultato di un sistema di connivenze. Nel contempo ho chiesto anche una relazione dettagliata al direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Ragusa". Così l'assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, interviene sull'arresto del primario.

"Voglio esprimere inoltre  -  continua Russo  -  un plauso ai carabinieri e alla magistratura per avere fatto venire alla luce una vicenda che mi auguro sia solo un caso isolato, anche se protrattosi nel tempo. In ogni caso, già domani, chiederò ufficialmente gli atti dell'inchiesta alla Procura di Ragusa".
(13 gennaio 2011)

Legittimo impedimento - Considerazioni sul verdetto della Consulta


Volevo fare un paio di coniderazioni circa la decisione della Corte Costituzionale
sulla legge del legittimo impedimento.
Secondo me anche se hanno dichiarato la legge anticostituzionale
con le modifiche che hanno apportato, ossia che spetta al giudice di
stabilire se il legittimo impedimento è ammissibile o no, rimane sempre
incostituzionale.
Inoltre dovrebbero essere stabiliti preventivamente quali siano
i motivi che possono dar luogo al legittimo impedimento. 
Per esempio:
- riunione del consiglio dei ministri
- viaggio all'estero per motivi di governo
- ....
- ....

Un'altra cosa che mi sembra manchi in questa legge è la pena
per chi.  dichiarando il legittimo impedimento per uno
dei motivi preventivamente dichiarati, venga sorpreso in attività
diverse dai motivi richiesti per non presentari in udienza.
Ad esempio:
se Berlusconi dice "non posso presentarmi all'udienza perchè ho
in programma un consiglio dei ministri" ma poi si scopre che lui a questo
consiglio non ci è mai andato, quale dovrebbe essere la pena a cui anfrebbe incontro 
per  aver disatteso imotivi presentati per il legittimo impedimento ? 
E poi, l'avvocato  che ha presentato per conto del richiedente il motivo
per il legittimo impedimento non dovrebbe essere considerato complice ?
Inoltre dovrebbe essere effettuato un controllo per cui effettivamente
l'imputato adempia ai motivi per cui ha presentato la richiesta di impedimento.

Mi sembra una legge molto incompleta e aleatoria.

giovedì 13 gennaio 2011

Radio 1 - ZAPPING, le sforbiciate di Aldo Forbice

ùùNel maggio 2004 il conduttore Aldo Forbice diede la notizia che a Gaza[10]

« continuava il massacro degli israeliani. Altri cinque sono morti per lo scoppio di una mina. Una gentile radioascoltatrice chiama per dire che la completezza dell'informazione richiederebbe di dare tutta la notizia. Ovvero? Chiede Forbice con voce burbera. Ovvero, dice la signora sono morti cinque soldati israeliani e sei palestinesi tra cui un ragazzo di dodici anni. Ognuno dà le notizie come gli pare, risponde Forbice con voce adirata, per l'informazione ci sono i telegiornali. Se volete tutta l'informazione, ascoltate quelli. E chiude la telefonata. »

Nel settembre 2005, discutendo con un ascoltatore intervenuto sul tema della eventuale modifica della legge elettorale (poi avvenuta neldicembre 2005, legge nº 270[11]:

« Un ascoltatore chiama e sostiene che è inaccettabile la pretesa di modificare la legge elettorale a pochi mesi dal voto.
Forbice, interrompendolo:
«Ma tutte le leggi elettorali si fanno negli ultimi mesi della legislatura, questo è normale...».
L'ascoltatore ribadisce che può anche essere normale, ma a lui non sembra accettabile. Forbice, con tono perentorio:
«... Ho detto che è normale, dunque è anche accettabile, se non fosse normale non sarebbe accettabile, se la lingua italiana ha ancora un senso. Buonasera».
E chiude la telefonata»

Nel marzo 2006 destò scalpore [12] l'affermazione di Forbice in risposta a un ascoltatore sul tema del cosiddetto "editto bulgaro" dell'aprile2002, e della controversia sul reintegro nella tv pubblica dei giornalisti Enzo Biagi e Michele Santoro e dell'autore satirico Daniele Luttazzi:
« Ascoltatore:
«Dottor Forbice io le riconosco di avere condotto nella sua trasmissione molte battaglie civili. Che cosa penserebbe di condurre un'altra battaglia per la raccolta di firme per la reintegrazione dei tre giornalisti che sono stati esclusi dal fare trasmissioni come sa lei»
Forbice:
«Come si permette? Questa è una trasmissione Rai. E in Rai di queste cose non si discute. Buonasera e grazie» (interrompe la telefonata). »
Nel maggio dello stesso anno, dopo il cambio di governo in seguito all'esito delle elezioni politiche, il senatore Furio Colombo[13] tornò sul tema della lottizzazione della RAI, invitando L'Unione a non ripeterla:
« È giusto desiderare che, nella televisione di Stato di un Paese tornato libero persino il conduttore di «Zapping» , che ha passato cinque anni a svillaneggiare in diretta chiunque osasse mostrarsi anche cautamente ostile a Silvio Berlusconi e ai suoi associati, resti al suo posto e nella sua trasmissione. »
A queste parole fece seguito la replica di Forbice:
« È solo una calunnia. Personalmente voto Rosa nel pugno ma di mestiere faccio da dodici anni il conduttore di un programma di servizio pubblico e assicuro voce a tutti. Non sono un allineato e potrei mostrare le tante lettere di durissime critiche che mi sono arrivate sia dalla sinistra che dalla destra. »
Nell'aprile 2007, la scrittrice e giornalista Lidia Ravera abbandonò il ruolo di opinionista - che da alcuni mesi svolgeva a titolo gratuito presso la trasmissione - in seguito a un'aggressione verbale[14]:
« le telefonate erano terribili... poi una signorina di Padova ha provato a dire che su internet c'era una informazione più libera, che aitelegiornali... Il dottor Forbice l'ha aggredita, le ha dato della stupida, ha detto che Internet smercia balle eccetera... Io ho rilevato l'aggressione »

Nel maggio 2008, un acceso dialogo telefonico sul tema di una iniziativa referendaria promossa dal comico e attivista Beppe Grillo scatenò una vasta protesta che coinvolse centinaia di siti internet[15]
« Ascoltatore: «vorrei un suo parere: io sono andato a firmare qua al V-Day in piazza Santa Croce a Firenze; allora...»
Forbice: «Ah! Anche lei però, non è che insomma, vabbè...»
Ascoltatore: «Eh lo so, ma guardi: in quella piazza, Forbice - io rispetto la trasmissione perché è un segno di democrazia...»
Forbice (alzando la voce): «Quel signore che guadagna quattro milioni di euro, quattro milioni di euro l'anno!!»
Ascoltatore: «E beh ce ne sono tanti altri che guadagnano quattro milioni di euro...»
Forbice: «No! Lui da quando fa queste contestazioni però, perché prima non guadagnava queste cifre[16], quindi come vede le contestazioni rendono!»
Ascoltatore: «Guardi, a me non è stato chiesto neanche un euro, però le assicuro che la gente che era in quella piazza...»
Forbice: «Vabbé vada a cliccare su quel sito[17] e i soldi glieli dà lo stesso, vabbé...»
Ascoltatore: «No, non è vero.»
Forbice: «Vabbè, signor [...], dica quello che voleva dire perché in questa storia mi fa innervosire...»
Ascoltatore: «In quella piazza c'era una marea di gente comune! Perché voi giornalisti non avete rispetto di migliaia e migliaia di persone che erano lì? Due minuti al telegiornale, è più importante il gorilla[18]»
Forbice: «Ma per carità! Ma va va lei e quelle migliaia di allocchi che ancora stanno a sentire le cretinate di Grillo! Grazie, buonasera.»
(interrompe la telefonata). »
Nel dicembre del 2009 Letizia Moratti si propone di intitolare a Milano, città di cui è sindaco, una via a Bettino Craxi, pluricondannato e morto durante la latitanza. Al riguardo, vi fu il seguente scambio telefonico in diretta:
« Ascoltatore: «Buona sera, vorrei dire a proposito dell'idea della Moratti che, secondo me, è un'idea malsana» Forbice (interrompendo la telefonata, bruscamente): «Ma per favore, ancora??? Craxi è l'uomo più perseguitato d'Italia! Quanto tempo deve durare questa persecuzione?» e chiude la telefonata, aggiungendo: "le sue idee sono note!"). »


fonte Wiipedia

il PD fa opposizione.. ma al loro interno

Pd, Bersani chiede la conta
I veltroniani: "Voteremo contro"

Il segretario: "I prossimi mesi decideranno per i prossimi anni e sono alla ricerca del massimo di unità visto il passaggio delicato. Ma serve anche chiarezza e meno liti". "Dobbiamo metterci alla guida della
riscossa italiana o il Paese si disgrega".  "Primarie? Da riformare". Modem critica alleanze e Fiat


 Pier Luigi Bersani vuole la conta. E alla direzione del Pd che lo ascolta chiede di votare sulla sua relazione. "I prossimi mesi decideranno per i prossimi anni, sono alla ricerca del massimo di unità visto il passaggio delicato". Ma, aggiunge, "serve anche chiarezza e chiederò che la direzione si assuma le sue responsabilità attraverso un voto". Poi un nuovo appello all'unità del partito: "Sento la necessità di fare un forte richiamo a uno stile di discussione composto e solidale. Non possiamo accettare che una deriva di stile di questo genere ci indebolisca in un anno di combattimento". Parole che non convincono l'area veltroniana: "Movimento democratico voterà contro la relazione di Bersani" annuncia Paolo Gentiloni. Una spaccatura che l'ex popolare Franco Marini minimizza: "Nessun dramma. E' democrazia se un partito ha una maggioranza e un'opposizione. E' la cosa più normale del mondo".

Secondo Bersani, che cita Aldo Moro e la sua strategia "della terza fase" per uscire dall'emergenza, il Pd deve mettersi "alla guida della riscossa italiana o il Paese si disgrega". Perché quello attuale, continua, non è un passaggio "ordinario": "La situazione è molto seria, per certi versi pericolosa. C'è una perdita di orizzonte".

Alleanze. 
E' in quest'ottica che si inserisce il discorso sulle alleanze. Il perimetro delineato dal segretarioprevede che si discuta il progetto "sia con le forze di sinistra e di centrosinistra interessate a una reale, stringente e non ambigua prospettiva di governo, sia con le forze di opposizione di centro e che si dichiarino di centro". Restano fuori "le forze impegnate nella ristrutturazione del centrodestra". Ma attenzione, sottolinea il segretario nazionale, "noi non siamo quelli che bussano alle porte per vedere chi ci fa entrare: noi diciamo quello che secondo il Pd serve al Paese. Alla fine si tireranno le somme". E anche Massimo D'Alema sposta in avanti l'orizzonte temporale: "Sulle alleanze non c'è nulla decidere. Non ci sono le elezioni".

Attacco a Berlusconi. 
Il segretario vede un bivio davanti a Berlusconi. Da una parte "navigare a vista con limiti e condizionamenti", dall'altra "tentare lo strappo forzando la mano, magari affidando il compito alla Lega". Dunque, insiste l'ex ministro del governo Prodi "se vogliamo rimontare un decennio berlusconiano dobbiamo lavorare immaginando un'agenda riformista per i prossimi dieci anni". Che comprende anche una riforma della legge elettorale che preveda il doppio turno con quota proporzionale. Oggi, continua Bersani "è necessario che la politica indichi una nuova strada a queste risorse e queste energie. Il Pd deve mettersi alla testa della riscossa del Paese altrimenti si rischia che l'Italia si disgreghi. La capacità di riforme può venire solo da noi, la destra non è stata capace di fare le riforme".

Primarie. "Nessuno le vuole abolire ma per salvarle bisogna riformarle. Serve una riflessione su come funzionano". Bersani entra così nelle polemiche sulla consultazione popolare per la scelta dei candidati. Rilanciando la neccessità di nuove regole.

Federalismo. 
"Noi abbiamo la nostra proposta sul federalismo, le nostre discriminanti e non accetteremo un federalismo sgangherato e delle nebbie" dice Bersani, spiegando anche che "non ci impressionano i giochi tattici come quelli della Lega".

Conferenza nazionale. Sarà un appuntamento che si dovrà tenere entro la fine di quest'anno. L'obiettivo è "una discussione che parta dalla testa. Bisogna cioè parlare della democrazia che abbiamo in mente e dell'evoluzione democratica in Italia". Bersani, poi, torna ad attaccare il populismo del Pdl: "Potevamo anche chiamarci Popolo democratico, ma abbiamo scelto Partito democratico e siamo gli unici ad averlo fatto. Questo avrà qualche legame con il fatto che vogliamo lottare con il populismo? Avrà qualche legame con il fatto che Berlusconi vuole chiamare Italia il suo partito? In attesa che Berlusconi lo chiami 'mamma'...".

Fiat. Bersani, inoltre, chiede "nuove regole sulla rappresentanza", conferma che il Pd rispetterà l'esito del referendum su Mirafiori e critica il governo che ha lasciato soli i lavoratori. ''Ieri Berlusconi avrebbe dovuto farsi spiegare dalla Merkel come ha gestito la crisi dell'auto e della Opel. Obama ha fatto lo stesso e anche Sarkozy. Solo Berlusconi e' stato con le mani conserte". Perplesso il sindaco di Torino Piero Chiamparino: "Mi aspettavo parole più nette e certe a sostegno del sì. Devo andare via, ma mi sarei astenuto". Mentre D'Alema circoscrive il disagio interno: "Lo provano in pochi. Un partito non può invadere il campo del confronto sindacale ma Bersani ha fatto bene a sottolineare che manca un'azione della politica".

Franceschini e le alleanze.  La scelta del Pd di cercare un dialogo con Fini e Casini "è stata giusta, è servita ad indebolire Berlusconi e bisogna continuare senza farsi condizionare dalle interviste" dice Dario Franceschini a nome di Areadem. Che, per bocca di Gianclaudio Bressa, polemizza con Modem: "Come si può continuare a gestire importanti incarichi in un partito di cui non si condivide la linea?". Immediata la reazione di Fioroni e Gentiloni: "Pronti a rimettere in mandato, decida Bersani".

Veltroniani contro. Gentiloni critica l'impostazione della relazione di Bersani, a partire dalla questione Fiat: "Dobbiamo stare dalla parte di Marchionne? Non è questo il punto. Ma il Pd dovrebbe essere a sostegno del 'si' all'accordo di Mirafiori in maniera esplicita". Quanto alle alleanze, i Modem pensano che "sia sbagliato continuare a inseguire il miraggio di un cartello elettorale che va da Vendola a Di Pietro fino al terzo polo". Quindi Gentiloni invita il partito a "evitare di rinchiudersi all'angolo". "E' giusto guardare avanti ma dobbiamo farlo sapendo che l'accordo con il terzo polo non c'è e in ogni caso non ci garantisce sulla possibilità di iscrivere in questa ricerca dell'accordo la limpida forza riformista che noi rappresentiamo". Infine Gentiloni affronta il tema del voto finale: "Io avrei esclusa l'esigenza di un voto finale Bersani tuttavia lo chiede e noi anticipiamo a questo punto la nostra decisione di votare contro".

I rottamatori. 
Al lombardo Pippo Civati, le parole di Bersani non piacciono: "Quella in campo è una strategia pericolosa che ci allontana dagli elettori. Non è stato fatto alcun lavoro sulla coalizione che c'è già, mentre quello su una coalizione più ampia non è concreto".