sabato 30 aprile 2011

Vola la disoccupazione giovanile e l'inflazione continua a cresce

 Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a marzo è aumentato al 28,6%, salendo di 0,3 punti percentuali su base mensile e di 1,3 punti su base annua. Lo comunica l'Istat in base a dati destagionalizzati e a stime provvisorie, aggiungendo che la risalita arriva dopo la riduzione registrata a febbraio. Mentre il tasso generale nello stesso periodo è risalito attestandosi all'8,3%, in crescita di un decimo di punto percentuale rispetto a febbraio, quando segnò una lieve flessione, ma in ribasso su base annua.

Intanto, in aprile, continua a salire l'inflazione. Secondo l'istituto di statistica l'indice dei prezzi ad aprile è salito al 2,6%, dal 2,5% di marzo con un aumento dei prezzi su base mensile dello 0,5%. Il tasso annuo è il più alto da novembre 2008, quando l'inflazione si attestò al 2,7%, quello congiunturale è il maggiore dal luglio 2008. L'accelerazione di aprile risente delle tensioni sui prezzi dei servizi relativi ai trasporti e della dinamica dei beni energetici non regolamentati (adeguamento delle tariffe elettricità e gas). E' da dicembre 2010 che prosegue la crescita tendenziale dell'inflazione.

Duro il commento della Cgil. "Una disoccupazione sopra l'8% si conferma come un dato strutturale che fra l'altro continua a peggiorare nella sua qualità. La crisi continua in maniera grave e pervasiva mentre la ripresa stenta e si conferma fallimentare l'azione del governo", ha detto Fluvio Flammoni, segretario confederale del sindacato. "In questa
situazione - continua - il conto più salato lo stanno pagando i giovani: la disoccupazione è costantemente fra il 28 e il 30% e la nuova occupazione è unicamente fatta di lavoro precario che ormai riguarda l'80% delle nuove assunzioni. Per loro nessun atto concreto se non l'accusa di non accettare qualsiasi lavoro e di studiare per troppo tempo".

E il Pd attacca l'esecutivo. "Il dramma dei giovani, quasi 30 su 100 senza lavoro, non entra neanche nell'agenda dei ministeri - dice Michele Ventura - e restano soltanto annunci il piano nazionale per l'occupabilità o le spese deliberate per la promozione di apprendistato o a sostegno dell'occupazione dei lavoratori svantaggiati, dei disoccupati di lungo periodo. Il ministro Sacconi che programma una 'festa del futuro' per il 25 maggio è lo stesso che accusa i giovani di atteggiarsi a vittime. Ma quel dato del 28,6% di disoccupazione associato all'impressionante numero degli 'scoraggiati' che neanche cercano più lavoro, dovrebbe stare a ricordargli il fallimento di tutte le sue politiche".

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