mercoledì 11 maggio 2011

Rifiuti Napoli, 3000 tonnelate in strada. La collezione di fallimenti di B. continua.

Sono 1380 le tonnellate di immondizia raccolte e sversate nella notte a Napoli dai mezzi dell'Asia, ma ne restano per strada altre 3000. E' la stima fornita da Paolo Giacomelli, assessore all'Igiene del Comune di Napoli, che è arrivato in via Ferrante Imparato, nel quartiere di Gianturco, dove i mezzi dell'Esercito sono entrati in azione per ripulire la città.

"Il problema non viene risolto dall'esercito - dice - il loro intervento non è decisivo, ma la presenza dei militari è il segnale di un'attenzione da parte delle istituzioni". L'intervento dell'esercito, come ha precisato "avrà un impatto ridotto". Giacomelli ribadisce che il problema non è la raccolta dei rifiuti, ma il loro conferimento. "Non si sa dove portarli - afferma - ma il sistema impiantistico non è adeguato". Per questo nel pomeriggio di ieri la raccolta "si è bloccata, per poi riprendere in serata". "Aveva senso prima, nella precedente emergenza la presenza dei militari - aggiunge l'assessore - a pochi giorni dal voto sembra operazione meno vicina alla città. Non riusciamo a trovare una soluzione. Io ho il compito di gestire questa situazione ancora per poche settimane e vorrei garantire ai cittadini la possibilità di non avere rifiuti per strada". "Il nostro punto debole è che avremmo potuto fare più e meglio la raccolta differenziata - conclude - bisogna evitare le polemiche. In Campania, sanno tutti che ai Comuni spetta l'obbligo della raccolta, lo smaltimento alle Province e alla Regione il coordinamento dei flussi".

Nella polemica è intervenuto anche il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore. "Per risolvere il problema rifiuti a Napoli occorre creare discariche - ha detto - Ma farle a norma di legge e con persone competenti". "L'emergenza rifiuti è una vera vergogna - ha aggiunto - e se Napoli è piena di 'munnezza' non è certo colpa dei magistrati. Noi alle accuse infondate abbiamo risposto con i fatti". Quanto alla discarica di Chiaiano, in parte sotto sequestro per eseguire carotaggi. Lepore spiega: "Abbiamo posto i sigilli solo a una piccola parte proprio perché abbiamo la consapevolezza dei problemi che affliggono la città, anche se per noi andava sequestrata tutta".

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