martedì 11 settembre 2012

L'Anm bacchetta il pm Ingroia «Basta comportamenti politici»




Ha fatto un'affermazione «politica» il pm di Palermo Antonio Ingroia invitando i cittadini a cambiare la classe dirigente. E con il collega Di Matteo avrebbe dovuto «dissociarsi» dal «plateale dissenso» espresso alla Festa delFatto quotidiano nei confronti del Capo dello Stato. Lo dice all'Ansa il presidente dell'Anm Rodolfo Sabelli. Sabelli contesta a Ingroia anche questo punto: «Tutti i magistrati, e soprattutto quelli che svolgono indagini delicatissime devono astenersi da comportamenti che possono offuscare la loro immagine di imparzialità, cioè da comportamenti politici». E con il suo invito a cambiare la classe dirigente del Paese, «Ingroia si è spinto a fare un'affermazione che ha oggettivamente un contenuto politico»; con il rischio così di «appannare» la sua immagine di «imparzialita». Ingroia ha anche sbagliato, come pure Di Matteo, ad assistere in silenzio alla «manifestazione plateale di dissenso nei confronti del capo dello Stato», che c'è stata domenica alla Festa del Fatto quotidiano: «In una situazione così un magistrato deve dissociarsi e allontanarsi», aggiunge Sabelli, che invita tutti i magistrati «a evitare sovraesposizioni» e a «non mostrarsi sensibili al consenso della piazza». 
DI MATTEO- «Non ho difficoltà a ribadire la difesa e a manifestare il sostegno ai pm di Palermo. Ma questa non è una novità: l'Anm tutta, la giunta e io ripetutamente abbiamo manifestato solidarietà; non capisco come si possa parlare di mancato sostegno», Rodolfo Sabelli risponde al pm di Palermo Nino Di Matteo, titolare con Ingroia dell' inchiesta sulla trattativa tra Stato e mafia che domenica aveva lamentato il «silenzio assordante» dell'Anm e del Csm sugli attacchi ricevuti dai magistrati che conducono l'indagine.
INGROIA - La risposta di Ingroia? «Il presidente dell'Anm non conosce tutto il mio intervento, si è limitato a criticare una frase estrapolata. Mi sono limitato a un'analisi sociologica, a una valutazione che si può definire politica o storica o sociologica. E da esperto di mafia, di questi argomenti posso capire più di Sabelli, con tutto il rispetto», spiega il procuratore aggiunto di Palermo. Per il magistrato «il discorso riguardante il cambiamento della classe dirigente va inquadrato in un contesto più ampio, in cui parlavo della necessità di recidere i legami dello Stato italiano con la mafia dall'Unità ad oggi. In questo senso ho detto che va cambiata la classe dirigente». Le critiche al capo dello Stato? «Nella cronaca cui si riferisce Sabelli è scritto che io e il collega Di Matteo siamo rimasti impassibili, non approvandole in alcun modo».
GASPARRI - «È davvero stupefacente e commovente la rapidità con cui il presidente dell'Anm Sabelli ha censurato le esternazioni politiche di Ingroia». Lo afferma il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri. «Sabelli ne ha contestato l'impropria esortazione a cambiar classe dirigente. Probabilmente nei mesi e negli anni precedenti il dottor Sabelli è stato lontano dal nostro Paese o ha ignorato i comportamenti e le affermazioni di Ingroia, che da tempo si è rivelato militante politico di parte provvisoriamente impegnato in una doppia attività di magistrato e di ideologo», conclude Gasparri. 
CICCHITTO - Alle parole di Gasparri fanno eco quelle di Fabrizio Cicchitto (capogruppo del Pdl alla Camera). «Non solo i banchieri ma anche i magistrati limitano l'autonomia della politica», assicura Cicchitto . «Stando alle dichiarazioni di domenica si prospetta una situazione singolare e cioè che gli elementi fondamentali della futura relazione dell'antimafia sono suggeriti e ispirati dal dottor Ingroia, che peraltro si lamenta del ritardo temporale», ha detto, «d'altra parte non ci risulta che ci sia la benché minima reciprocità e cioè che noi possiamo influenzare o suggerire le strategie giudiziarie al dottor Ingroia». «L'autonomia della politica va garantita non solo rispetto ai banchieri ma anche rispetto ai magistrati. La tragedia è che oggi essa è schiacciata da entrambi questi poteri», ha sottolineato Cicchitto.

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