mercoledì 26 gennaio 2011

"A Bertolaso soldi e sesso per appalti". Chiuse le indagini dell'inchiesta G8

La procura di Perugia contesta il reato di corruzione all'ex capo della Protezione civile


PERUGIA - L'appartamento in via Giulia, a Roma, pagato da Diego Anemone ''dal gennaio 2003 all'aprile 2007'', 50mila euro in contanti ''consegnati brevi manu da Anemone il 23 settembre 2008'', la ''disponibilita''' al Salaria Village ''di una donna di nome Monica allo scopo di fornire prestazioni di tipo sessuale'': sono ''i favori e le utilita''', secondo la procura di Perugia, ottenuti dall'ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso in cambio della concessione degli appalti per il G8 alle ditte del costruttore romano. I capi di imputazione sono contenuti nell'avviso di conclusione indagini con cui i magistrati perugini si apprestano a chiedere il rinvio a giudizio di Bertolaso per corruzione.
I magistrati del capoluogo umbro hanno notificato l'avviso di conclusione delle indagini a una ventina di indagati a vario titolo.
C'e' anche l'associazione per delinquere tra i reati contestati nell'avviso di conclusione indagini notificato oggi dalla procura di Perugia al termine dell'inchiesta sugli appalti per i cosiddetti Grandi eventi. Il reato e' ipotizzato per 15 degli indagati. Sono infatti accusati di essersi associati per commettere una serie indeterminata di reati di corruzione, abuso d'ufficio, rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento. Secondo i pm avrebbero infatti costituito un ''sodalizio stabile'' che attraverso la messa a disposizione della funzione pubblica dei funzionari a favore degli imprenditori, in particolare Diego Anemone e le sue imprese, consentiva una gestione ''pilotata e contraria alle regole di imparzialita' ed efficienza della pubblica amministrazione delle aggiudicazioni e della attuazione degli appalti inerenti i Grandi eventi gestiti dal Dipartimento per lo sviluppo e la competitivita' del turismo della presidenza del Consiglio''.

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