giovedì 24 marzo 2011

FARE CHIAREZZA SULL' OPERATO DELL' ITALIA IN LIBIA

Interrogazione a risposta orale:
MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il 18 marzo 2011 le commissioni riunite Affari Esteri e Difesa del Senato hanno approvato una risoluzione che, valutata positivamente la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite numero 1973 del 17 marzo 2011, impegna il Governo Ad adottare ogni iniziativa necessaria per assicurare che l'Italia partecipi attivamente con gli altri Paesi disponibili, ovvero nell'ambito delle organizzazioni internazionali di cui il Paese è parte, alla piena attuazione della risoluzione 1973 ai fini della protezione dei civili e delle aree popolate sotto pericolo di attacco, ivi compresa la concessione in uso di basi sul territorio nazionale, nonché a tenere costantemente informato il Parlamento;
l'Italia ha ufficialmente notificato al segretario generale dell'Onu e alla Lega Araba la sua adesione alla coalizione internazionale per dare seguito alla risoluzione;
il Ministro della difesa ha quindi affermato che l'Italia ha reso disponibili per l'operazione 8 velivoli: 4 F-16 e 4 Tornado ECR, altamente specializzati nella guerra elettronica e in grado di neutralizzare radar;
il 20 marzo, fra le ore 20.00 e le 22.20, una prima missione italiana è stata condotta da 4 Tornado ECR e da 2 Tornado Tanker idonei al loro rifornimento in volo, tutti partiti dalla base di Trapani Birgi;
la sera stessa una nota dello Stato Maggiore della Difesa riferiva: «I caccia ECR hanno portato a termine la loro missione di soppressione delle difese aeree presenti sul territorio libico, che viene condotta mediante l'impiego di missili aria-superficie AGM-88 HARM»;
da parte sua, il comandante del 37o Stormo e della base, colonnello Mauro Gabetta, dichiarava: «L'operazione condotta dai nostri velivoli è stata un'operazione di soppressione delle difese aeree avversarie ed è stata condotta positivamente. Gli obiettivi sono stati raggiunti e i nostri ragazzi sono tornati a casa»;

il giorno dopo, il maggiore Nicola Scolari, pilota di uno dei Tornado ECR impiegati, ha invece spiegato in un'intervista televisiva - apparentemente non autorizzata dai suoi superiori: «Nella missione condotta in Libia abbiamo solo pattugliato la zona nei pressi di Bengasi ma non abbiamo ritenuto di lanciare i missili contro i radar»;
in una dichiarazione, il Ministro della difesa ha quindi precisato che le affermazioni del maggiore Scolari «rispondono a verità», ma aggiungendo di aver dato disposizione che «notizie di questo genere rimangano in futuro riservate;
il maggiore Scolari è stato subito esonerato dalla missione e rimandato allo stormo di appartenenza, il 50o di base a Piacenza, mentre la base di Trapani veniva chiusa per circa un'ora ai giornalisti;
nella stessa giornata del 21 marzo 2011, nel corso di una conferenza stampa a Torino, il presidente del Consiglio dichiarava testualmente: «I nostri aerei non hanno sparato e non spareranno»;
tutto questo sembra indicare scarsa chiarezza sulle modalità operative e sugli stessi obiettivi della missione;
il Governo italiano ha richiesto che le operazioni siano poste al più presto sotto il coordinamento della NATO;
il 21 marzo il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, che hanno assicurato inizialmente il coordinamento delle operazioni militari, ha dichiarato di attendersi che tale coordinamento passi entro alcuni giorni a una coalizione guidata o dalla NATO o da Francia e Regno Unito -:
quali siano le regole di ingaggio, ovvero le direttive diramate dalle competenti autorità militari, che specificano le circostanze e i limiti entro cui le forze armate italiane possano colpire obiettivi o iniziare un combattimento nell'ambito dell'impiego in attuazione della Risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza;
in caso di operazioni che prevedano l'impiego di velivoli in assetto da combattimento IDS/ECR quali siano le disposizioni impartite e quali le procedure per l'eventuale rilascio di carichi bellici non impiegati, quali le aree designate e quali siano le modalità di recupero -:
se il Ministro intenda disporre la tenuta di regolari conferenze stampa da parte di portavoce ufficiali dello Stato maggiore della Difesa che, al termine di missioni non di routine, spieghino, analogamente a quanto avviene da parte di altri comandi alleati, quali obiettivi siano stati di volta in volta effettivamente perseguiti e raggiunti;
quale sia la posizione del Governo nel caso in cui venga formalizzata la richiesta da parte di Stati che partecipano alla coalizione di assegnare il coordinamento delle operazioni alla Francia e al Regno Unito e tale ipotesi finisca col prevalere su quella dell'assegnazione del coordinamento alla NATO;
quando il Governo intenda presentare un disegno di legge o emanare un decreto-legge contenente la previsione dei costi e la copertura finanziaria della missione.
(3-01542)

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