sabato 26 marzo 2011

Banche/ Antitrust di nuovo in campo,faro su costi sportello-punto


Avviata indagine sulle commissioni. Plauso da Pd e consumatori

L'Antitrust scende di nuovo in campo in difesa dei clienti delle banche. Dopo settimane di polemiche per le nuove commissioni sul prelievo di contante allo sportello, l'Authority ha avviato un'indagine sui costi applicati alla clientela, "per verificare le tipologie, l'entità e la dinamica dei prezzi dei conti correnti e dei servizi di incasso e pagamento, anche alla luce delle numerose segnalazioni ricevute dai consumatori". Una nuova inchiesta sulle banche, quattro anni dopo quella chiusa nel 2007, accolta positivamente dal Pd e dai consumatori, che hanno duramente contestato la "tassa sul contante". L'Antitrust esaminerà quindi l'introduzione o l'aumento delle commissioni su alcuni servizi: il prelievo di contante allo sportello e il prelievo bancomat, i pagamenti allo sportello e i bonifici (compresi quelli online). Commissioni per cui in alcuni casi l'Autorità aveva chiesto la riduzione o l'azzeramento. L'obiettivo è capire "come mai, nonostante un assetto del sistema bancario profondamente modificato che avrebbe dovuto innescare una forte spinta concorrenziale, il livello dei prezzi dei servizi e le criticità in termini di trasparenza continuino a segnalare un confronto competitivo tra le banche ancora debole". L'indagine inoltre "analizzerà e verificherà anche le difficoltà alla chiusura e trasferimento del conto corrente da una banca all'altra, con connessi costi diretti e spesso indiretti richiesti e i vari ostacoli alla portabilità-surroga dei mutui, denunciati dai cittadini". Soddisfatti il Pd e le associazioni dei consumatori. "È una buona notizia - sostiene il Partito democratico - e ci auguriamo che l'indagine sia conclusa in tempi rapidi". I conti correnti, accusano poi Adusbef e Federconsumatori, "sono ancora i più cari d'Europa e questo rende ancora più inaccettabili le ulteriori aggiunte previste dalla cosiddetta tassa sul contante". Se saranno poi accertati i comportamenti scorretti, aggiunge il Codacons, bisogna arrivare "a una maxi-sanzione nei confronti delle banche e alla cancellazione dei balzelli vessatori".

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