sabato 19 marzo 2011

L'urlo degli italiani

Domani alle 14.30 a Roma, in piazza Navona (guarda il programma), apriremo la campagna referendaria per cancellare la legge sul legittimo impedimento, uno scudo giudiziario ad personam per Silvio Berlusconi, e per abolire le norme che permettono al governo di tradire la volontà popolare, riaprendo le centrali nucleari bocciate dal referendum del 1987. Il pomeriggio sarà trasmesso in diretta sul canale 872 di Sky e in streaming sul blog e su www.italiadeivalori.it.

L’Italia dei Valori ha raccolto due milioni di firme per ripristinare il principio per cui la legge è uguale per tutti e per consentire ai cittadini di decidere loro se vogliono correre il rischio di una catastrofe come quella che si sta verificando a Fukushima in cambio di un’energia obsoleta e che costa moltissimo come quella nucleare.
L’Idv è impegnata al 100% anche sul fronte degli altri due referendum, quelli che chiedono ai cittadini se vogliono che l’acqua resti un bene comune a disposizione di tutti oppure se vogliono privatizzarla e farla diventare un bene di mercato da mettere in vendita, promossi dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua.
Sul palco insieme a noi dell’Italia dei Valori ci saranno anche esponenti della cultura, dello spettacolo e della ricerca, così come politici di altri partiti: perché noi abbiamo sì raccolto le firme, ma il referendum non è “nostro”. E’ di tutti i cittadini che credono nella uguaglianza di fronte alla legge e che non vogliono il nucleare. Non c’è bisogno di essere dell’Italia dei Valori o del centrosinistra per credere che quando la legge non è uguale per tutti non si può più parlare di democrazia, o per contrastare una follia come il tornare al nucleare proprio quando tutti stanno pensando di abbandonarlo.
Spero che in piazza Navona ci siano moltissime persone, e sono convinto che sarà così. Solo una grande mobilitazione dal basso potrà contrastare la strategia delle disinformazione e il muro di silenzio col quale i governo e i suoi molti servitori sperano di contrastare slealmente e alla faccia della democrazia i referendum. Ma la mobilitazione è fondamentale anche per impedire che il governo provi a uscire dal vicolo cieco in cui si è infilato col ritorno al nucleare con un ennesimo trucchetto.
Non ci vuole molto a capire cosa sta succedendo. Fino a due giorni fa i ministri Romano e Prestigiacomo erano pronti a mordere chiunque gli chiedesse di fermarsi un attimo a riflettere invece di continuare a correre verso il burrone come cavalli ciechi.
All’improvviso tutto è cambiato. All’improvviso tutti questi signori vogliono riflettere e prendere un po’ di tempo. Tutti spiegano di essere preoccupati per la sicurezza dei cittadini mentre fino a ieri giuravano che non c’era nessunissimo problema. Se avessero davvero aperto gli occhi e cambiato idea, noi saremmo i primi a esserne felici. Ma non credo che sia così. E’ stata proprio la ministra Prestigiacomo a svelare involontariamente il gioco: si è fatta pizzicare mentre diceva che bisogna mollare il nucleare sennò si perdono le elezioni.
Però quello che pensano di fare non è ritirare la legge e rinunciare al loro folle progetto, ma solo bloccare tutto per un po’, in modo da far passare la nottata e scavallare il referendum per poi ricominciare come prima.
Sarebbe l’ennesima presa in giro e noi dobbiamo fare capire a Berlusconi, già da domani in piazza Navona, e al suo governo che gli italiani si sono stufati di essere presi in giro. Per evitare il referendum sulle centrali nucleari c’è solo un modo limpido onesto e trasparente: ritirare definitivamente la legge. Seppellire di nuovo e una volta per tutte il nucleare in Italia.


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