venerdì 11 febbraio 2011

weekend di manifestazioni contro Berlusconi

ROMA (Reuters) - Mentre il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi torna a parlare di "golpe bianco" dei magistrati di Milano che vorrebbero processarlo per prostituzione minorile e concussione, una serie di movimenti d'opposizione si preparano a scendere in piazza nel fine settimana per chiedere le sue dimissioni, per il caso "Ruby" e la frequentazione abituale di prostitute e showgirl nelle sue residenze.
Intanto i partiti di opposizione, che chiedono le elezioni anticipate, dicono, come il leader dell'Udc Pierferdinando Casini, che il premier "ha perso la testa" e che le sue sono "parole eversive" (è il giudizio del segretario del Pd Pier Luigi Bersani).
Il Partito democratico continua a raccogliere firme per chiedere, con una petizione, le dimissioni di Berlusconi. Nei giorni scorsi, lo stesso Bersani ha annunciato che l'8 marzo, festa delle donne, il Pd porterà 10 milioni di firme a Palazzo Chigi.
Ma questa sorta di "No B Weekend" che si snoderà tra sabato e domenica è organizzato non da partiti, ma da gruppi e associazioni, con un tam tam soprattutto su Internet. I partiti di centrosinistra e sinistra hanno aderito, anche se gli organizzatori delle proteste chiedono che partecipino senza le loro bandiere.
CONTRO IL "GOVERNO ALLA PUTTANESCA"
Si comincia domani con le manifestazioni di piazza "con pentole e coperchi" organizzate dal cosiddetto "Popolo Viola" in una quarantina di città italiane e straniere, tra cui Londra, Parigi e New York, per proseguire poi domenica - in decine e decine di città - con la mobilitazione "Se non ora quando?", per difendere la "dignità delle donne".
"Abbiamo pensato all'iniziativa anche per difendere la dignità di tutti i cittadini del nostro Bel Paese che meritano molto di più di un presidente del Consiglio egocentrico, corrotto e immorale, che meritano di essere rappresentati da istituzioni serie e devote alla res publica e non alla res privata del premier", ha spiegato ieri Gianfranco Mascia, uno degli animatori dei Viola, che negli ultimi due anni hanno organizzato altrettanti "No B Day".
A Roma la manifestazione contro "il governo 'alla puttanesca'" si terrà dalle 16 a piazza Santi Apostoli, a Milano alle 11 davanti al tribunale.
Ma la protesta più attesa, e maggiormente al centro di polemiche è probabilmente quella di domenica, promossa da un gruppo di intellettuali, artiste, sindacaliste e politiche.   
"Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni", dice un passaggio dell'appello, rivolto anche agli uomini, a cui si chiede di "dimostrare amicizia verso le donne".
"Chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale".
POLEMICHE DA DESTRA. E DA SINISTRA
L'iniziativa ha provocato risposte polemiche da destra. Per esempio, Eugenia Roccella, sottosegretario alla Salute, ha accusato le promotrici di volere "una manifestazione di alcune donne contro altre donne", e al tempo stesso "la solita piazza antiberlusconiana".
E domani mattina, con un giorno di anticipo, si terrà a Milano, al teatro Dal Verme, una contro-manifestazione organizzata da Giuliano Ferrara, direttore del quotidiano "Il Foglio" e ritenuto un importante consigliere di Berlusconi, che nei giorni scorsi se l'è presa col "neopuritanesimo ipocrita" di chi critica il premier per i suoi comportamenti "in privato".
"Una Repubblica puritana è illiberale e antidemocratica", dice lo slogan dell'iniziativa.
Ma anche alcune femministe, da sinistra, hanno criticato l'iniziativa. Ritanna Armeni, sul "Riformista", ha invitato ad "abbassare i forconi". Marina Terragni, in un blog, ha scritto: "Andare in piazza per dire "non sono una prostituta" ma una giornalista la sento come una miseria troppo grande per una donna...".
Sui risultati concreti della mobilitazione, cioè la caduta del governo, è però scettico Ivan Scalfarotto, vice presidente del Pd, che peraltro ha sempre partecipato alle iniziative del Popolo Viola. "Non penso che sia una spallata e non penso nemmeno che debba arrivare con questi mezzi", ha detto nei giorni scorsi a Reuters.
"Ne ho già viste molte, di queste manifestazioni. E' giusto che ci siano, è un sentimento comprensibile quello che le anima. Dobbiamo essere lì (come Pd), ma non è che il compito della politica si esaurisca lì".
(Massimiliano Di Giorgio)

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