domenica 27 febbraio 2011

18 enne violentata nel centro di Roma è il terzo stupro in pochi giorni.

Wikio
E il governo della Sicurezza dov'è???


Ancora uno stupro a Roma: è il terzo in una decina di giorni. Stavolta la vittima è una giovane italiana, di origini croate, che ha denunciato di essere stata violentata in serata all'interno dell'ex ambasciata somala in via dei Villini.


La ragazza, 18 anni, ha riferito di essere stata stuprata da alcuni stranieri, dopo essere stata portata in un edificio abbandonato dell'ex-ambasciata somala a Roma, in via dei Villini, a pochi passi da via Nomentana, divenuto da tempo un alloggio di fortuna per i rifugiati che raggiungono Roma. La giovane ha detto di essere entrata nello stabile in compagnia di un africano conosciuto alla stazione Termini, proprio per questo gli agenti che stanno indagando sull'episodio analizzeranno anche le immagini riprese dalle telecamere della stazione. Dopo la prima violenza, in un secondo momento altre due persone avrebbero abusato di lei.


Dopo lo stupro, la ragazza intorno a mezzanotte è riuscita a scappare dalla casa e raggiungere, in lacrime e senza scarpe né pantaloni, la vicinissima e ben più frequentata via Nomentana dove ha chiesto soccorso ai passanti. A chiamare polizia e 118 è stata una signora sudamericana che lavora in uno dei villini della zona, fermata a sua volta da due giovani turisti tedeschi: i primi incontrati dalla ragazza ma non in grado di comprendere e parlare italiano.

La ragazza, in attesa dell'arrivo dell'ambulanza che l'ha poi condotta al policlinico Umberto I, anche se in stato di shock è riuscita a descrivere il luogo della violenza agli agenti di polizia della prima volante del 113 giunta all'angolo fra via dei Villini e via Nomentana. E poco dopo gli agenti, anche su indicazione di alcuni abitanti della zona ai quali la situazione dell'ex ambasciata somala è ben nota, hanno ritrovato pantaloni e scarpe della ragazza a pochi passi dell'edificio fatiscente (senza luceacqua e dai cornicioni pericolanti) occupato dai rifugiati.

Per oltre due ore polizia e vigili del fuoco, che hanno transennato l'ex ambasciata, hanno perquisito e ispezionato il villino. E ai loro occhi si è materializzato lo spettacolo allucinante da tempo noto e denunciato da cronache e associazioni umanitarie: in pieno centro di Roma oltre un centinaio di somali senza fissa dimora vivono al gelo, al buio e senza le minime condizioni igienico-sanitarie. L'ispezione si è conclusa con l'arrivo di due pullman della polizia da almeno 80 posti ciascuno sui quali sono stati fatti salire tutti i somali trovati all'interno dell'ex ambasciata di cui è stato disposto lo sgombero immediato.

Ancora lo scorso 30 dicembre, a seguito di una visita ricognitiva effettuata presso l'ex ambasciata somala di via dei villini, l'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr) aveva espresso pubblicamente "profonda preoccupazione per le condizioni di degrado riscontrate all'interno di un edificio abitato da 100 a 150 persone, totalmente inadeguate e al di sotto di ogni minimo standard accettabile", impegnandosi a dar vita con il Comune ad un tavolo "finalizzato trovare urgentemente una soluzione sostenibile".

L'edificio, ha ricordato il delegato alla sicurezza del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, Giorgio Ciardi "era stato sgomberato il 12 novembre 2010 e riconsegnato all'ambasciatore di Somalia". In quell'occasione furono allontanati circa 120 immigrati somali, rifugiati o richiedenti asilo.


Lo sgombero avvenne durante una operazione antidroga: infatti, due pusher avevano trovato rifugio all'interno della struttura. "Da allora, comunque, la residenza è rimasta vuota dando, così, la possibilità ai vecchi occupanti di riprenderne possesso", ha precisato Ciardi.

Intanto città è il terzo stupro in una manciata di giorni. Solo la settimana scorsa una studentessa spagnola aveva denunciato di essere stata violentata vicino a piazza di Spagna. La giovane aveva detto agli agenti di essere stata minacciata con un coltello da due giovani, forse italiani, che hanno abusato di lei dopo averla portata con forza tra due auto in sosta. Gli investigatori stanno ancora svolgendo indagini per verificare la versione della giovane e rintracciare i presunti aggressori.

Qualche giorno prima, invece, una turista statunitense di 27 anni, era stata aggredita e violentata da un romeno senza fissa dimora, poi arrestato, in una cabina elettrica a villa Borghese.


Reazioni. "Nell'esprimere la nostra solidarietà alla giovane ragazza che stanotte è stata vittima di violenza, non possiamo non dirci preoccupate per quello che sta succedendo a Roma in questi giorni. L'escalation della violenza a cui assistiamo da settimane, che purtroppo vede il sindaco e la sua giunta immobili, getta un'ombra cupa sulla città", dichiarano Micaela Campana, Valentina Grippo, Emanuela Droghei, Stefania Giunti, Sabrina Alfonsi, Estella Marino e Lucia Zabatta dell'esecutivo romano del Partito democratico: "Questi terribili fatti dimostrano che una città come Roma non si governa con gli slogan o con eventi mediatici, ma con misure concrete. Il sindaco Alemanno spieghi alle donne di questa città cosa pensa di fare per la loro sicurezza. Il Pd Roma organizzerà una fiaccolata sulle scale del Campidoglio mercoledì 2 marzo alle 19. Per far sentire alla città che noi ci siamo, ma soprattutto per chiedere al sindaco di impegnarsi concretamente perché Roma torni ad essere una città nella quale le donne, dal centro alla periferia, si sentano sicure".

Duro anche il commento di Francesco Storace, segretario de La Destra: "Per Alemanno l'ossessione è una sinistra che lo vuole morto. E inutile l'inseguimento sulle Olimpiadi. Farebbe meglio a occuparsi della sicurezza, ma sembra avere il terrore di una svolta netta, di destra. Il problema non è quanti assessorati deve avere la Capitale, ma chi garantisce sicurezza in città". 

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