mercoledì 2 marzo 2011

LIBIA: GHEDDAFI IN TV ATTACCA L'ITALIA






''L'Italia deve scusarsi con il popolo libico per la sua visione coloniale. Ci pentiamo del rapporto intrattenuto con l'Italia, che dovra' pagare alle autorita' libiche un quarto di milione di euro per vent'anni''. Cosi', il leader rivoluzionario Muammar Gheddafi, si e' rivolto ai suoi sostenitori durante una cerimonia per celebrare i 34 anni della nascita dei Comitati popolari. Si tratta del terzo discorso del colonnello da quando e' iniziata la rivolta in Libia.

Gheddafi ha accusato le potenze estere dello stato di crisi in Libia ed in particolare l'Italia, colpevole di ''una visione coloniale'' nei confronti del territorio libico. Il colonello ha poi affermato come l'Occidente sia intenzionato a privare la Libia della ''liberta' conquistata'' negli anni.

''Ci stanno pugnalando e questo e' un insulto alla cultura libica'', ha ribadito il rais.

''Combatteremo fino all'ultimo uomo e all'ultima donna'', ha detto Gheddafi invitando il popolo a schierarsi al suo fianco. Il rais e' tornato ad accusare l'organizzazione terroristica di Osama Bin Laden per le rivolte in atto nel paese. ''Le cellule dormienti di Al-Qaeda, i suoi elementi, si infiltrano gradualmente.

Credono che il mondo sia loro, combattono ovunque, i servizi di intelligence conoscono i loro nomi''.

''E' tutto cominciato nella citta' di Al-Baida. Le cellule dormienti hanno ricevuto l'ordine di attaccare il battaglione e i soldati sono scappati, mentre gli uomini di Al-Qaeda hanno requisito le armi dalle stazioni di polizia'', e' stata la ricostruzione degli eventi da parte del Colonnello. ''Le donne sono scappate, le pallottole volavano ovunque. La stessa cosa e' successa a Bengasi. Ma con l'aiuto di Allah li combatteremo fino alla fine, fino all'ultimo uomo e all'ultima donna''.

Gheddafi ha detto che la produzione di petrolio in Libia e' ridotta ''al minimo'' per colpa delle rivolte provocate dalle ''bande di Al-Qaeda''.


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