domenica 6 marzo 2011

Allarme carovita: la spesa media delle famiglie italiane aumenterà nel 2011 di 857 euro

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Il carovita torna a minacciare i portafogli delle famiglie italiane. Secondo un'elaborazione dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre su dati Istat (relativi all'indagine campionaria sui comportamenti di spesa delle famiglie italiane relative al 2009), l'aumento dei prezzi rilevati nell'ultimo anno potrebbe far aumentare la spesa media delle famiglie italiane mediamente di 857,3 euro.



A livello territoriale il picco più elevato lo si potrebbe raggiungere al Nord (+989,3 euro pari a +2,95%); più contenuti, invece, i possibili aumenti al Centro (+897,9 euro pari a + 2,94%) ed al Sud (+634,8 euro con una variazione rispetto a un anno fa del +2,76%).
Si é giunti a questo risultato, spiega la Cgia, partendo dall'ipotesi che l'aumento dei prezzi registrato negli ultimi 12 mesi (+2,4% tra febbraio 2011 su febbraio 2010) non ha modificato i comportamenti di spesa tenuti dalle famiglie italiane (ultima rilevazione anno 2009). La Gga ha rivisto anche l'inflazione.Secondo l'Istat, l'incremento generale dei prezzi (tra febbraio 2011 e febbraio 2010) é stato del +2,4%. In questa elaborazione della Cgia, invece, l'incremento dei prezzi potrebbe essere del +2,9%.
Le più colpite dagli aumenti rischiano di essere le famiglie dei lavoratori autonomi (artigiani e commercianti): nell'ultimo anno la variazione potrebbe attestarsi al +2,94%; in termini assoluti pari a +1.017,7 euro. I nuclei con a capo un imprenditore o un libero professionista, invece, potrebbero vedersi aumentare la spesa familiare di 1.289,6 euro (pari al +2,91%). Non dovrebbe andare molto meglio alle famiglie dei dirigenti e degli impiegati: l'aumento della spesa potrebbe toccare i 1.098,6 euro (+2,89%).
Anche la situazione delle famiglie degli operai non pare destinata a migliorare, anzi. La crescita della spesa potrebbe essere pari a 862,6 euro (+2,88%). Pesante anche la situazione delle famiglie dei pensionati o di quelle con la persona di riferimento in cerca di lavoro: per i primi l'aumento di spesa dovrebbe essere pari a 739,7 euro (+2,83%), per i secondi di 638,5 Euro (+2,82%).
Infine, l'analisi della Cgia di Mestre ha approfondito l'incremento della spesa delle principali tipologie familiari, in base al numero dei componenti del nucleo familiare. Ebbene, per i giovani single gli aumenti in termini percentuali potrebbero essere quelli più decisi: +2,92% (pari a +643,7 euro); male anche le coppie con uno figlio o due (+2,90% per entrambi, in termini assoluti, invece, gli aumenti potrebbero essere rispettivamente +1.053,5 euro e +1.091,5 euro), mentre per gli anziani soli, la variazione dovrebbe essere pari al +2,90% (+481 euro)
Ma quali saranno i prodotti che potrebbero recare i maggiori problemi ai portafogli delle famiglie italiane? «Innanzitutto - sottolinea il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi - i combustibili, l'energia ed i trasporti.Queste categorie, purtroppo, risentono della forte impennata dei prezzi registrati in questi ultimi mesi dai prodotti petroliferi. In termini percentuali l'incremento annuo di queste tre voci, in base ai comportamenti di spesa delle famiglie italiane, potrebbe essere superiore al 5%. Molto sostenuta anche la variazione che registreranno le spese per la manutenzione della casa: l'aumento potrebbe essere del +3,4%. Si pensi che fatto 100 l'incremento della spesa annua stimata, circa il 60% sarà determinato dalle spese per la casa, l'energia ed i trasporti».
Quali misure adottare per ridar fiato ai consumatori italiani? "E' indispensabile - conclude Bortolussi - che il Governo metta in campo una seria riforma che alleggerisca il carico fiscale sulle famiglie e sul lavoro. Il decreto sul federalismo municipale é un primo passo importante ma, alla luce della congiuntura in atto, potrebbe non essere sufficiente ad imprimere quella svolta che la situazione richiede».

Fonte Il Sole 24 ore




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