domenica 6 marzo 2011

Giustizia, nel Pdl lo scontro tra falchi

Wikio


L'onorevole pdl Luigi Vitali ha annunciato che non ritirerà la norma salvapremier, precisando anzi che la porterà anche all'esame della Consulta giustizia del partito. L'impuntatura ha provocato una risposta a stretto giro di posta di Niccolò Ghedini, l'avvocato del premier, che in una nota ha spiegato come la proposta Vitali "non ha alcuna efficacia nei processi che vedono interessato il presidente Berlusconi". Le agenzie hanno titolato il comunicato Ghedini con un titolo eloquente: "La proposta è inopportuna, non serve al premier".
L'uscita di Vitali, unita al crescente protagonismo dell'onorevole Paniz, "il Ghedini di Belluno", conferma l'affollamento di avvocati-difensori alla corte di Arcore, e implica il rischio di cortocircuiti. Nel pomeriggio Ghedini ha incontrato il presidente del tribunale di Milano Livia Pomodoro per definire un calendario di udienze alle quali potrebbe partecipare il premier:
Ma la vera preoccupazione per Berlusconi arriva dalla sentenza di ieri della Cassazione, che chiamata a giudicare il caso Mastella, ha sentenziato che è il giudice ordinario a stabilire se un reato ha natura ministeriale, inficiando  la strategia berlusconiana sul conflitto d'attribuzione. La sorte del ricorso Pdl si decide la settimana prossima dalla giunta per il regolamento: oggi il capogruppo Pdl Cicchitto è tornato a fare pressioni sul presidente della Camera Fini affinché faccia decidere l'aula, fornendo quindi in fretta un lasciapassare alla petizione che punta a togliere il processo Ruby ai magistrati di Milano.
Intanto i processi a Berlusconi continuano a non tenersi. Domani salterà anche il secondo fra quelli fissati, dopo quello Mediaset già slittato ad aprile, ovvero il processo Mediatrade. Sarà rinviato per un difetto di notifica. La decisione sul rinvio a giudizio per il filone dell'inchiesta Minetti-Mora-Fede è differita alla settimana prossim
a.

di CONCETTO VECCHIO

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