martedì 11 gennaio 2011

Caso Mills, il Csm contro Berlusconi "Ha insultato pm e magistratura"


La Prima Commissione approva una proposta di risoluzione: denigratorie le affermazioni con cui il premier parlò di "associazione a delinquere" tra le toghe di sinistra e ricondusse il suicidio di Gabriele Cagliari alla condotta del pm Fabio De Pasquale


ROMA - "Berlusconi ha denigrato con accuse infondate il sostituto procuratore di Milano Fabio De Pasquale, pm del processo Mills,ma anche la magistratura nel suo complesso". E' quanto sostiene la Prima Commissione del Csm nella proposta di risoluzione con cui ha concluso la pratica a tutela di De Pasquale, e che è stata approvata a maggioranza, con il voto contrario del laico della Lega Matteo Brigandi, che ha presentato una relazione di minoranza. Il documento approvato dalla Prima Commissione sarà discusso dal plenum del Csm probabilmente la prossima settimana.

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Il presidente del Consiglio il 3 ottobre dell'anno scorso, alla Festa del Pdl a Milano, parlò dell'esistenza di un'"associazione a delinquere" 2 tra le toghe e definì "famigerato" il magistrato milanese. Non solo. La Prima Commissione del Csm rileva come Berlusconi mise in evidenza che "tre diversi collegi, quello di primo grado, secondo grado e la Cassazione" avevano avallato la tesi del pm del processo Mills", dimostrando, secondo il premier, l'esistenza di "un accordo fra i giudici di sinistra che vuole sovvertire il risultato delle elezioni". 
Quanto al "famigerato" De Pasquale, Berlusconi nella stessa occasione ricordò come me il pm fosse lo stesso che, in piena Tangentopoli, "disse a Gabriele Cagliari che il giorno dopo l'avrebbe messo in libertà e poi è andato in vacanza, e il giorno dopo Cagliari si è tolto la vita". Il premier chiuse quella Festa del Pdl rincarando la dose, giungendo a chiedere una commissione d'inchiesta 3 sulla magistratura italiana che voleva "farlo fuori" dalla scena politica

All'epoca, le parole di Berlusconi generarono la profonda indignazione tanto dell'Associazione nazionale magistrati, per i "continui attacchi che rischiano di delegittimare un'istituzione dello Stato", quanto del procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati, che bollò le parole del premier come "denigrazioni che si qualificano da sole".

Oggi dalla Prima Commissione del Csm giunge innanzitutto un giudizio di infondatezza delle accuse rivolte da Berlusconi a De Pasquale per il caso Cagliari. Per l'organismo, non esiste alcun collegamento tra il suicidio del manager e il comportamento del pm milanese, riconosciuto legittimo dagli accertamenti penali e disciplinari compiuti all'epoca. Inoltre, la Commissione conferma il rischio esistente di una delegittimazione dell'intera magistratura quando Berlusconi parla di un "preteso e non dimostrato accordo"  tra le toghe per "sovvertire il risultato elettorale".

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