mercoledì 12 gennaio 2011

Evangelisti a Polledri: tolga la parola razza e sottoscriverò il documento MARTEDÌ 11 GENNAIO 2011 17:01 LA REDAZIONE IDV


“Intanto siamo in Italia e non a Cuba. Nero è soltanto un colore. Non è dunque questa l'espressione che mi ha indignato. Scrivere “razza nera”, invece, è razzista, sbagliato e inutilmente offensivo. Se si voleva addebitare a qualcun'altro (Castro) una visione denigratoria lo si evidenziava, quantomeno, mettendo fra virgolette l'espressione. È almeno dal 1950 che,  a livello di Trattati internazionali e Convenzioni , si è acclarato che esiste una sola razza, quella umana”. Così Fabio Evangelisti, vice capogruppo Idv alla Camera, risponde alla missiva rilanciata alle agenzie dall’onorevole Polledri, deputato della Lega Nord, in merito all'espressione “medico di razza nera” usato in un'interpellanza dell'esponente del Carroccio.
“La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – spiega Evangelisti - all’articolo 21 contiene il divieto di qualsiasi forma di discriminazione fondata sulla razza e il colore della pelle. Qualsiasi forma significa anche evitare l’utilizzo di terminologie e forme verbali che ripropongono il concetto dell’esistenza delle razze. Mi limito a ricordare che la Convenzione ONU del 1965 sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale, all’articolo 7, impegna gli Stati contraenti ad adottare immediate ed efficaci misure, in particolare nei campi dell’insegnamento, dell’educazione, della cultura e dell’informazione, per lottare contro i pregiudizi che portano alla discriminazione razziale. La mia richiesta va in questo senso, perché è un nostro preciso dovere istituzionale utilizzare una terminologia corretta e non ripetere un errore che è linguistico, cultura e concettuale, da chiunque e dovunque venga compiuto, anche a Cuba.
Il linguaggio  - continua il deputato Idv - non è mai neutro e le nostre parole, in particolare, sono riprese dalla stampa, dai telegiornali, sono oggetto di dibattito e finiscono con il diventare cultura politica e sociale. Rifacciamoci anche agli insegnamenti di Benedetto Croce, per il quale forma e contenuto devono sempre armonizzarsi. Togliete quella rozza espressione ed io non ho alcuna difficoltà a firmare un documento a sostegno della battaglia di libertà del dott. Biscet”.

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