domenica 30 gennaio 2011

Rifiuti e tasse. Le furbizie e le mezze verita' di Alemanno

Il costo della tariffa rifiuti aumentera' del 10% per applicazione della relativa Iva (10%). Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, dichiara che e' obbligato a farlo a causa di una legge nazionale e dei successivi adempimenti ministeriali (1). Vediamo di ricapitolare i fatti.
Il governo che emano' il decreto legislativo, che portera' all'aumento del 10%, fu quello di Berlusconi (del quale faceva parte, come ministro, anche Alemanno) il quale raccontava di non voler mettere le mani intasca agli italiani e invece le mise, eccome! Ci risulta che sia il presidente Berlusconi che il sindaco Alemanno appartengono allo stesso partito, il Pdl, che in Parlamento ha votato il decreto legislativo in questione. Il ministero che ha emesso la circolare, che assoggetta la tariffa rifiuti alla tassazione, e' presieduto da Giulio Tremonti, che e' dello stesso partito di Alemanno il quale e' stato, dunque, attore non secondario di tutta la vicenda. Perche' scaricare la responsabilita' su altri quando nell'approvazione degli atti si e' totalmente corresponsabili? Se vuole porre rimedio al problema, Alemanno ha una sola scelta: diminuire la tariffa del 10%, che e' il valore dell'Iva che verra' applicata, in questo modo i cittadini non pagheranno di piu'. Tra l'altro, vorremmo ricordare che all'abolizione dell'Iva, con sentenza della Corte Costituzionale (2), corrispose, furbescamente, un aumento analogo della tariffa, cioe' il Comune di Roma incasso' un 10% in piu'. Come direbbe Toto': e io pago!!!

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