giovedì 3 febbraio 2011

Federalismo:parere respinto ma il governo vuole andare avanti

Vertice Bossi, Calderoli, Tremonti e La Loggia
Il voto in bicamerale sul federalismo finisce con un pareggio, che equivale a un parere negativo alla proposta del relatore. Secondo l’articolo 7 del regolamento della Commissione, infatti, il decreto dunque si intende respinto, almeno in commissione. Si legge infatti nel Regolamento: “Le deliberazioni della commissioni sono adottate a maggioranza dei presenti, considerando presenti coloro che esprimono voto favorevole o contrario. In caso di parità di voti, la proposta si intende respinta”.

Appena dopo il voto Umberto Bossi si è riunito con Giulio Tremonti, Roberto Calderoli ed Enrico La Loggia, presidente della Commissione bicamerale. Un incontro durato pochi minuti: il ministro dell’Economia ha infatti lasciato Palazzo San Macuto dopo pochi minuti, senza aprire bocca. Secondo Antonio Leone del Pdl, “è solo un parere consultivo, si può andare avanti”, mentre Felice Belisario dell’Idv, ritiene che si tratti di una “bocciatura di fronte alla quale il governo deve trarre le opportune conseguenze”. Determinante il voto contrario espresso dal finiano Mario Baldassarri che stamani, in sede di dichiarazione di voto, ha ribadito: “La mia valutazione non può essere positiva”.

A nulla è valso il pressing degli ultimi giorni sui finiani per riuscire a raggiungere la maggioranza in commissione. “Se il cammino del federalismo verrà fermato si tornerà a votare”, aveva scritto oggi la Padania ribadendo la linea della Lega. Poi ripetuta anche da Bossi: “Con il pareggio si torna alle urne”.

14.54 Maroni raggiunge vertice maggioranza

Il ministro dell’Interno, RobertoMaroni, ha raggiunto Palazzo Grazioli, dove è in corso un vertice della Lega Nord con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dopo il voto in Commissione Bicamerale sul federalismo municipale.

14.47 Urso: “Maggioranza non è solida, ne prenda atto”

Nonostante fossero state accolte alcune proposte del nuovo polo, “l’impianto non stava in piedi, era malfatto, è rimasto tale e non poteva essere varato”. Lo ha detto Adolfo Urso, a SkyTg24. Il coordinatore di Fli giudica “importante il voto contrario” in bicamerale, anche “sul piano politico: a dicembre c’era stato l’accordo tra Bossi e Berlusconi sulla base che entro gennaio ci sarebbe stata un maggioranza solida. Siamo a fine gennaio, la maggioranza non si è allargata, non è solida, il federalismo si è bloccato. Bisogna prenderne atto”.

14.45 Di Pietro: “Maggioranza non c’è, si torni a votare”

“Il voto di oggi certifica l’inesistenza di una maggioranza in Parlamento. Bisogna restituire la parola ai cittadini e tornare alle urne. Abbiamo avuto la dimostrazione che questo governo e questa maggioranza, al di la’ degli slogan che propinano, sono incapaci di fare riforme ma buoni solo a varare leggi ad personam”. Lo afferma in una nota il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. “Buon senso e legalità – conclude Di Pietro – impongono di ricominciare, riscrivendo nel merito il provvedimento”.

14.39 Alemanno: “Serve verifica nel centrodestra”

Dopo l’esito del voto in commissione Bicamerale sul federalismo “ci dovrà essere un momento di verifica nel centrodestra”. Lo ha detto il sindaco di Roma e presidente del consiglio nazionale dell’Anci, Gianni Alemanno, commentando, all’uscita della riunione del consiglio il voto sul federalismo. Secondo il primo cittadino della Capitale, “è presto per dire se ci saranno ricadute politiche”. Quanto ai processi che potrebbero innescarsi con il passaggio del decreto in Aula, Alemanno ha aggiunto: “Speriamo che l’approvazione dell’Aula non porti ad una crisi di governo”.

14.37 La Loggia: “Sproporzionati 4 rappresentanti del Terzo Polo in commissione”

”In commissione la situazione e’quella che è, ma va modificata, perchè si è alterato il rapporto tra maggioranza e opposizione all’interno”. Lo ha detto il presidente della Bicamerale sul federalismo, Enrico La Loggia, a margine del voto sul federalismo sul fisco municipale. ”Questa – ha aggiunto – è una cosa che abbiamo già constatato da diversi mesi, forse è arrivato il momento di provvedere. Il Terzo Polo – ha sottolineato – ha quattro rappresentanti, che mi sembrano sproporzionati”.

14.31 Bersani: “Governo si fermi, ora nuovo federalismo”

“Adesso ci si fermi, non ci sonocondizioni nè giuridiche né politiche per andare avanti. Berlusconi e Bossi prendano atto della situazione. Si creino condizione politiche nuove per un nuovo federalismo”. CosìPier Luigi Bersani ha commentato la bocciatura del decreto sul federalismo municipale.

14.28 La Loggia: “Avanti su nuovo testo”

“Adesso si va avanti a fare il decreto”, ha detto il presidente della Commissione Bicamerale per il federalismo fiscale, Enrico La Loggia, replica ai cronisti che gli chiedono se adesso si andrà alle urne dopo che è stato bocciato con un 15 a 15 il parere della commissione bicamerale per il federalismo fiscale sul fisco municipale. “Andiamo avanti”, sottolinea La Loggia. A chi gli chiede se si andrà avanti sul decreto originario oppure su quello che era contenuto nel parere della Bicamerale La Loggia replica: “Andiamo avanti su quello modificato perché ha già ricevuto l’ok della commissione Bilancio del Senato”.

14.26 Stato maggiore della Lega a Palazzo Grazioli di Berlusconi

Vertice a Palazzo Grazioli dopo il voto in bicameralina sul federalismo. Hanno raggiunto Silvio Berlusconi, lo stato maggiore della Lega e il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Nella residenza romana del premier era già in corso da stamane un summit del Pdl. Bossi e Tremonti avevano appena incontrato con Roberto Calderoli il presidente della Commissione, Enrico La Loggia, anche lui ha poi raggiunto il premier.

14.25 Di Pietro: “Maggioranza non c’è, subito al voto”

“Bisogna sciogliere le Camere eandare al voto al più presto”. Lo dice il leader dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro, dopo la notizia del pareggio in Commissione bicamerale sul parere sul federalismo. ”E’ la presa d’atto – sottolinea il leader dell’Idv – della inesistenza di una maggioranza in Parlamento adatta a fare le riforme, se non le leggi ad personam. Non c’è una maggioranza politica favorevole a portare avanti il federalismo – aggiunge Di Pietro – Buon senso e legalità impongono di ricominciare d’accapo e riscrivere nel merito il provvedimento”.

il fatto.it

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