sabato 5 febbraio 2011

Bersani: «Donne non sono merce». Applausi

«Noi maschi saremo con le donne che il 13 vanno in piazza, se non altro perché conosciamo le nostre mogli, le nostre compagne, le nostre amiche, le nostre figlie. Perché le rispettiamo come persone e non accettiamo che siano considerate merce da vendere su cui esercitare il dominio maschilista». Pier Luigi Bersani guadagna la standing ovation della platea democratica, all'assemblea del partito a Roma, quando attacca la concezione delle donne del premier.

«Qui non è questione di magistratura - ha aggiunto tra applausi scroscianti - qui non è accettabile che arrivi questo insegnamento alle nuove generazioni». La platea ha interrotto il discorso del segretario con un lunghissimo applauso, al che quale Bersani ha replicato soddisfatto: «Bene, vedo che la pensiamo alla stessa maniera».

ALLA LEGA: "NON FARETE MAI FEDERALISMO CON BERLUSCONI"
Alla Lega dico che il federalismo non lo farete mai con Berlusconi, perchè a lui non interessa il federalismo, ma i vostri voti, e li userà per il processo breve o per difendere la 'cricca di Romà ».

E sempre sul federalismo: «Fermatevi, non si può forzare la mano su un tema così delicato. Non accettiamo forzature e inganni». Alla Lega dice: «se pensa di intimorirci mettendo una foto dei nostri deputati sulla 'Padania', ci metta anche la mia, la nostra, di noi che abbiamo respirato autonomia fin da piccoli. Noi non accettiamo lezioni da nessuno, soprattutto da chi da otto anni punteggia palazzo Grazioli».

A Tremonti, che ha descritto il federalismo affermando che «è l'era del vedo, voto pago», ha risposto: «No è l'era del pago, pago pago. E lo scriveremo sui manifesti». «La bandiera federalista la alzeremo noi».

"SE NON C'ERA UNO COME NAPOLITANO..."Bersani ha criticato duramente «l'incredibile strappo alle regole istituzionali» compiuto con il decreto approvato ieri dal governo. «Credo che sia per noi l'occasione di rendere nuovamente onore al profilo istituzionale del Capo dello Stato». E tutto ciò «deve essere motivo di riflessione anche per noi cosa succederebbe nel paese se su quel colle ci fosse una persona senza lo stesso senso delle istituzioni».

A OPPOSIZIONI: OGNUNO PRENDA SUE RESPONSABILITA'
«Dopo l'Assemblea porteremo il nostro progetto alle forze sociali e politiche e ognuno deve prendersi le sue responsabilità di fronte al Paese». Così, dal palco dell'Assemblea del Pd, il segretario Pier Luigi Bersani rinnova il suo appello alle opposizioni per un'alleanza costituzionale. «Noi non siamo interessati a riorganizzare il centrodestra, ci rivolgiamo alle forze moderate e di centro e chiediamo loro se pensano che Berlusconi sia condizionabile» con in più il rischio «che diventi anche il presidente della Repubblica». Dopo aver presentato il progetto del Pd alle opposizioni «tireremo le somme sempre con un tratto inclusivo, unitario, geloso del suo progetto».

SE CON L'EURO C'ERA BERLUSCONI, AVEVAMO MONOPOLI
Per criticare la credibilità del premier, Bersani afferma che «se avessimo mandato Berlusconi invece di Ciampi e Prodi quando si decise la nascita dell'euro, ora avremmo in tasca la moneta di Monopoli». 

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