martedì 1 febbraio 2011

Il conto segreto del Cavaliere per pagare Nicole e le altre

Del deposito al Monte dei Paschi amministrato dal ragionier Spinelli su delega di Berlusconi ha usufruito sistematicamente la Minetti. Ma molti altri nomi risultano nell'elenco segreto dei destinatari dei soldi del premierdi PIERO COLAPRICO e GIUSEPPE D'AVANZO Repubblica.it
Giovanni Falcone diceva: "Follow the money, segui i soldi e troverai il mafioso". Ilda Boccassini, che alla scuola di Falcone è cresciuta, segue i soldi in ogni indagine e non solo in quelle di mafia. Lo ha fatto per gli affari Imi-Sir e Mondadori, incastrando Cesare Previti. E lungo questa strada si muove ancora oggi, indagando su questo scandalo di concussione e prostituzione minorile. L'ultimo capitolo dell'inchiesta che angoscia Silvio Berlusconi ci parla di denaro, e del metodo con cui la procura milanese sta provando a ricostruire - documentalmente - le ricompense fatte piovere da parte del presidente del Consiglio sulle giovani e giovanissime donne del "bunga bunga". C'è al centro dell'attenzione un estratto conto. Si riferisce ad un deposito presso il Monte dei Paschi di Siena, amministrato da Giuseppe Spinelli, il "ragioniere" di Silvio Berlusconi.

Di questo conto, come scriveva ieri Repubblica, ha beneficiato il consigliere regionale Nicole Minetti, attraverso vari bonifici per decine di migliaia di euro. Ma i movimenti bancari raccontano ben altro.
E' lungo decine di nomi l'elenco segreto di chi, nel corso del tempo e per tutto il 2010, è stato sostenuto finanziariamente dal capo del governo.
Tra i nomi ci sarebbero "molte sorprese" e molte delle figure femminili che hanno accompagnato la vita del presidente negli ultimi anni. È questo del "follow the money" il capitolo aggiuntivo che i pubblici ministeri assoceranno - pare in settimana - alla richiesta di giudizio immediato che presenteranno al gip Cristina Di Censo. Non più le "parole" dei testimoni, ma i "numeri" del conto bancario gestito dal fidatissimo Giuseppe Spinelli. E cioè "Spino", "Spin", "Spinaus", come lo chiamano le ragazze invitate alle "serate rilassanti".

È il ragiunatt, l'uomo a cui le "falene" di Arcore si rivolgono per l'idraulico e per il dentista, per un premio straordinario e per una necessità comune. "Spino", "Spinaus" prende nota, chiede l'autorizzazione ("lunedì lo sento" è la formula intermittente) e, se autorizzato, prepara "la busta". Le fonti di prova sin qui raccolte confermano con ragionevole evidenza l'abituale prostituzione di alcune delle ragazze; la loro presenza ad Arcore durante le cerimonie nottambule del capo del governo; la retribuzione immediata con buste da 2, o 5, o 9 mila euro cash. Il rendiconto bancario rafforza il quadro probatorio, forse in maniera definitiva. E, per quel che se ne sa, i pubblici ministeri di Milano sono stati fortunati. Accade quasi per caso, ecco come vanno le cose.

Il 14 gennaio scattano le perquisizioni alla Dimora di via Olgettina 65 e non solo. La combinazione favorevole fa capolino nel verbale della perquisizione dell'appartamento di Alessandra Sorcinelli, cagliaritana, 27 anni. Si deve leggere il "punto 14": "Comunicazione bancaria del Banco di Sardegna relativo a un bonifico effettuato sul conto corrente 0786500XXX, intestato ad Alessandra Sorcinelli, di euro 10mila data ordine 09.12.2010 ordinante Silvio Berlusconi, banca Monte dei Paschi di Siena, causale prestito infruttifero". A questo punto, si può immaginare ragionevolmente che le indagini abbiano fatto un passo avanti muovendosi nella direzione di quella sede Montepaschi, dove viene acquisita la documentazione bancaria passata attraverso "lo sportello 20600, centro direzionale Va". Vale a dire, la filiale "presso il Centro Direzionale Palazzo Vasari - Milano 2 - Segrate (cab 206003)", giusto nei pressi "degli uffici della s. p. a. Dolcedrago, Residenza Parco 802 Milano 2, dove - scrivono i pm - risulta operare Spinelli Giuseppe".

È questo il conto segreto che si può definire del "bunga bunga". E anche rapporti economici tra Berlusconi, Lele Mora ed Emilio Fede entrano in questo nuovo target. Forse lo si ricorderà, Fede e Mora discutono a telefono più volte di soldi. Sono un po' criptici, ma siamo al 22 agosto scorso, ore 18 circa, e il dialogo comincia a farsi molto interessante per i pm.

Emilio: "Senti Lele, decidiamo insieme che facciamo".
Lele: "Io sto agli ordini come sempre, lei mi dica e io eseguo", risponde, ma con dissimulata perizia suggerisce a Fede le opinioni e i giudizi da consegnare al "presidente": "(Gli dica:) "S'è sbattuto in mille cose in 'sto periodo: secondo me, ha fatto tanto. (Silvio) hai fatto 30, fai 31"".
Emilio: "Fai 31, sì!".
Lele: ""(Dica al presidente:) "Sì, (Lele) ha paura da quello che gli hanno detto gli avvocati... mi sa che sta andando anche un po' in depressione, proprio per questa cosa qua"".
Un dialogo degno del gatto e della volpe, chissà quanto disinteressato, visto che il 26 agosto, alle 18.35, Emilio spiega a Lele Mora: "Dico "(ho detto a Silvio), però (Lele) va aiutato"... Beh (gli ho detto), "almeno uno, uno e mezzo"". La conversazione continua ore dopo, su un altro numero: "Ma sai, (mi) dice (Silvio), secondo te? Ma, secondo me, (gli ho risposto), almeno uno e mezzo. Uno minimo bisogna darglielo, se no è rovinato (...). Adesso l'ho sbloccata (la situazione)".
Mora: "L'ha sbloccata direttamente lei ieri sera".
Fede: "Ecco, allora, male che vada è "uno", di cui tu sei "sei" e "quattro" io". Detto in chiaro, nella lettura dell'accusa: 600 mila euro a Mora e 400 a Fede.
Mora: "Certo!".
Fede: "Se è "uno e mezzo", "sei" e il resto è tuo, va bene?". Se è un milione e mezzo, a Fede 600 e 900 a Mora.
Fede: "Eh, dimmi che sono bravo e sono un amico".
Mora: "Bravo? Di più".

Che Fede sia più di "un amico", lo si capisce meglio qualche sera dopo, il 28 agosto. Ruby-Karima, la minorenne che frequentava Arcore ed è uscita dalla questura grazie all'intervento del premier, ha parlato con i magistrati. La voce del "tradimento" comincia a girare tra le papi-girl e, soprattutto, tra i fedelissimi del premier. La stampa ignorerà tutto per altri due mesi, ma Fede, direttore del Tg 4, appare bene informato:
Emilio: "Allora, ieri sera è tornato il discorso, eravamo in cinque... L'avvocato della minchia ha detto: "Ah, perché poi se viene fuori che lui (Mora)... procurava programmi etc". Gli dico, guarda, questo uomo (Mora) ci ha dato tutto, ci ha dato soprattutto la riservatezza. Mi segui?".
Lele: "Sono tutto orecchie...".
Emilio: "Riservatezza... capisco la prudenza, ma lui (Mora) sarà al creatore anche fisicamente, oltre che rischia la bancarotta, e allora diventa peggio(re) il problema. "Ah - dice lui (Silvio) - ma secondo te, di quanto ha bisogno?". Dico: "Guarda proprio limitandolo, dico uno e due"".
Lele ed Emilio ragionano ancora di percentuali, poi il giornalista aggiunge: "(Io poi gli ho detto)... la salvezza-salvezza sta in uno e mezzo"".
Lele: "Meraviglia, bravo direttore, bravo".

E così, il 29 agosto Lele si sente con il ragionier Spinelli, il quale gli conferma che "nel pomeriggio chiamo il direttore (...) dopo di che... fissiamo l'appuntamento". Quando va in banca, Lele chiama Fede:
Lele: "Sono qua in banca, anche con il direttore, che mi sta sgridando e tirando le orecchie. M'ha detto: "Lei mi vuol far licenziare?", perché l'ho pregato sotto tutti i punti di vista (..) "no, io le do il (l'assegno) circolare". L'altra volta m'ha fatto la cortesia (di darmeli in contanti), ma poi lui ha avuto la segnalazione dalla sede del Monte dei Paschi...".

Ora dalla documentazione bancaria del Monte dei Paschi si evince che Silvio Berlusconi, più o meno un mese dopo le conversazioni intercettate, trasforma in assegni circolari un milione 450mila euro. La cifra, dunque, quadra con le telefonate. E l'episodio, iscritto nel quadro accusatorio, potrebbe diventare la prova della ricompensa per il procacciamento delle giovani donne da accompagnare ad Arcore. Non solo: anche la prova dei "maneggi" di Emilio, che sembra ritagliarsi un'ampia provvigione, come tradizione nei rapporti tra ogni gatto e ogni volpe. Ragionevole pensare che si stia procedendo al controllo dei conti di Emilio Fede, più difficile invece il check-up per Lele Mora. Fallito, residente a Lugano, non ha conti correnti per lo meno in Italia.

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