giovedì 20 gennaio 2011

ECCONE UN ALTRO ... ALEMAGNO & C.


Roma, festini con squillo e cocaina
indagato consigliere di Alemanno

Aveva la delega al decoro. Fu lui a presentare a Berlusconi la dama bianca. È accusato anche di riciclaggio e corruzione. La Finanza gli sequestra computer e agende: con molti  nomi eccellenti 


Forse è solo una coincidenza. O forse no. Ma nelle stesse ore in cui, a Milano, lo tsunami Ruby libera il massimo della sua forza d'urto, la procura di Roma decide di tirare i fili di un affare che tiene insieme un uomo della cerchia stretta del sindaco Gianni Alemanno, la benevolenza politica del presidente del Consiglio e l'amicizia con una sua "dama bianca", un giro di puttane e cocaina, opachi traffici su conti correnti della Banca Mediolanum, accuse di riciclaggio e corruzione.

È storia di martedì sera. Quando a Francesco Maria Orsi, consigliere comunale del Pdl, già delegato con la prima giunta Alemanno al decoro urbano e all'expo di Shanghai 2010, militari del nucleo di polizia tributaria della Finanza notificano un avviso di garanzia firmato dal pm Paolo Ielo per "riciclaggio, reimpiego di proventi frutto di reato, corruzione, cessione di sostanze stupefacenti in occasione di festini con prostitute". Vengono perquisiti gli uffici e l'abitazione di Orsi (per altro, come riferiscono fonti investigative, "convinto sulle prime di dover essere arrestato"). Gli vengono sequestrati computer, agende e documenti sulla dismissione di immobili del patrimonio pubblico, definite "di un certo interesse".

La "pesca" è improvvisa, dopo cinque mesi di indagini a fari spenti. Su un tipo il cui nome - Francesco Maria Orsi - ai più, dice poco o nulla. E questo, nonostante si dia un gran da fare. Almeno a stare alle carte della pubblica accusa. L'uomo, 45 anni a marzo, è arrivato in Campidoglio dal nulla. Meglio, con 1374 voti, guadagnati nelle elezioni del 2008 dopo essere stato uno dei motori della campagna di Alemanno. È un ex ufficiale dei carabinieri, riconvertito alla professione di broker assicurativo. Nel 2004, ha fondato una sua società - la "Lloyd Team Broker" - e il suo business è l'immobiliare. Meglio, le aste con cui viene dismesso il patrimonio pubblico. Ha un socio, un tale Vincenzo La Musta. Un "saltafossi" di professione "immobiliarista" che, finito nei guai (ha patteggiato a Roma una condanna per riciclaggio nei giorni scorsi), se lo tira dietro, raccontando che il lavoro dell'ex amico è un altro. La Musta sostiene infatti che, come peraltro accertato da un'indagine che nasce a Benevento, su una serie di conti (alcuni intestati a nomi fittizi) della filiale di Roma della Banca Mediolanum vengono riciclati denari truffati in Campania a famiglie di disabili e di affetti da malattie per trasfusione di sangue infetto. Complessivamente intorno ai 2 milioni di euro, frutto di risarcimenti civili che le vittime non incassano e che, appunto, prendono la strada di Roma e, in parte (come accerta la Guardia di Finanza), rimangono appiccicati alle mani di Orsi.

Per farne cosa? "Nulla. Perché si tratta di un equivoco", scrive lui a "l'Unità" che il 7 gennaio scorso solleva il problema di quegli strani conti. "Per partecipare alle aste immobiliari "Scip1" e "Scip2" bandite dal ministero del Tesoro", sostiene l'accusa. Per entrare negli incanti degli alloggi popolari Ater (per i quali, secondo il pm, avrebbe anche corrotto funzionari pubblici). Insomma, per un posto al sole, che, del resto, Orsi certamente ha guadagnato nel 2008. Perché è in quell'anno che - come scrive nell'annunciare la sua candidatura - "Se aiutiamo un sogno, il sogno ci aiuterà".

Diciamo che ad Orsi dà una mano Silvio Berlusconi. Il presidente del Consiglio presta infatti la sua voce per un spot elettorale radiofonico in cui lo si ascolta dire: "Io penso che molti dovrebbero seguire l'esempio di Francesco Orsi e penso che avrà successo, perché è conosciuto a Roma, soprattutto nella Roma che lavora". Di più, il presidente cede il suo nome per manifesti personalizzati in cui si legge: "Vota Pdl e scrivi Orsi, parola di Silvio Berlusconi". È un fatto che, alla fine di giugno dello scorso anno, Berlusconi scende dall'aereo di Stato che lo porta al G8 di Toronto con accanto una misteriosa "dama bianca" di 28 anni, neo assunta alla Regione Lazio dalla governatrice Polverini, che di nome fa Federica Gagliardi e che si "scopre" amica di Orsi (come lui stesso tiene a far sapere al "Corriere della Sera" in quei frangenti).

La circostanza viene rapidamente digerita dalle cronache. Ma l'ex socio La Musta complica la vita di Orsi. Ai pm racconta infatti che il consigliere comunale benedetto da Berlusconi, nel frattempo delegato da Alemanno al "decoro urbano" e all'expo di Shanghai 2010 (vicenda oggetto di un'inchiesta di "Repubblica" nel dicembre scorso), si fa voler bene animando "a Roma, almeno fino al 2009", "festini con prostitute" in cui - scrive il pm nel decreto di perquisizione - "cede ai presenti cocaina". Chi siano gli invitati, al momento, non è dato sapere (la procura sta cercando di ricostruirlo). Sicuramente un "non ancora identificato" ufficiale della Finanza che "corrompe" (Orsi, come documentano le intercettazioni telefoniche ha frequenti contatti con il maggiore Luca Berriola, arrestato nella vicenda Mokbel). Altrettanto sicuramente, uomini del suo sistema di relazioni le cui identità, dopo le perquisizioni di martedì e il sequestro di computer e agende, potrebbero presto non essere più un segreto.

(20 gennaio 2011)
rEPUBBLICA,IT

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