domenica 16 gennaio 2011

Nadia Macrì racconta il "reclutamento" di Arcore "Lele Mora ci portò da Fede, poi la selezione"


La ragazza bolognese che afferma di aver incontrato più volte Berlusconi dietro compenso. "Penso ci fossero anche minorenni". Il Cavaliere mi chiamò direttamente sul cellulare e mi disse: "Sono il sogno degli italiani". Ghedini: "Notizie prive fondamento, pronti alla querela"


"Ad Arcore e in Sardegna ho incontrato tante ragazze giovani, penso minorenni". Lo ha detto Nadia Macrì alla trasmissione di Maria Latella su Skytg24. La giovane ha raccontato però di non aver mai socializzato con le altre ragazze presenti alle feste a Milano e in Sardegna. "Non si poteva parlare tra noi - ha detto - dovevamo stare zitte". La premessa è che non si può entrare nel merito dei particolari che riguardano l'inchiesta giudiziaria perché i pm lo hanno impedito. Ma Nadia Macrì qualcosa delle serate e dei festini nelle residenze di Silvio Berlusconi, l'ha raccontata. E ora Niccolò Ghedini, l'avvocato del premier, è pronto ad agire in via giudiaziaria: "Dichiarazioni senza fondamento e già smentite dai fatti".

Nell'intervista l'ex escort bolognese ha detto di essere "andata ad Arcore, dove si entra senza subire controlli, per 5 mila euro ma con il presidente mi sono confidata, speravo in un aiuto da parte sua. Forse ho sbagliato a presentarmi come una escort - ha aggiunto - avrei dovuto chiedere di fare la velina".

Nadia Macrì ha anche ripercorso l'approccio che l'ha portata a conoscere Berlusconi. "Ero a un semaforo e un giovane mi ha fermato chiedendomi se volevo seguirlo. Poi mi ha portato nello studio di Lele Mora dove c'erano altre ragazze, tutte straniere, russe e brasiliane, tranne me". Il giovane che l'approcciò nel centro di Milano era, come scoprì in seguito, "il responsabile 
delle guardie di Lele Mora". "Da lì siamo state portate nello studio di Emilio Fede - ha proseguito la ragazza - che finito il tg ci ha parlato una per una e ha fatto una specie di selezione, due sono state mandate via".

Lei però, ha detto, non ha mai visto né Noemi Letizia né Ruby, ma ha incontrato una donna che ha definito una specie di 'coordinatrice'. "Ad Arcore la prima volta era tutto bello, si mangiava bene, tortelli in brodo. La situazione - ha detto Nadia Macrì - era carina, era tutto bello. Eravamo una decina e tutte sapevano, erano già istruite. C'era anche Fede e la segretaria del presidente che ci ha chiesto i numeri di telefono. Era una ragazza giovane, bionda alta, che lavora per la tv, sembrava lei a organizzare tutto".

"La selezione per me andò bene perché mi chiamarono una seconda volta, mi contattò direttamente il presidente sul mio cellulare". Berlusconi "mi disse: 'sono il sogno degli italiani. Sono il presidente. Poi sono andata anche a villa Certosa, in Sardegna e lì oltre alle ragazze c'erano tanti imprenditori, avvocati, notai". L'ex escort ha spiegato di aver trovato successivamente meno "bello" ciò che accadeva anche perché "c'erano sempre molte ragazze giovani". Tanto che, quando ha saputo della storia di Noemi Letizia, dice di aver pensato: "allora anche quelle che avevo visto io erano minorenni". Tuttavia la donna spiega di non essere in grado di precisarlo, giacché le ragazze non chiaccheravano tra di loro.

Sulla nuova questione è subito intervenuto l'avvocato del premier, Niccolò Ghedini che siè detto pronto alla querela: "In relazione all'intervista di Nadia Macrì che sta ripetutamente andando in onda su Sky, si deve rilevare come le sue dichiarazioni siano destituite di ogni fondamento e già state smentite dai fatti e da numerosissime dichiarazioni testimoniali", ha detto il deputato del Pdl. "E' assai singolare - ha osservato - che venga riproposta oggi un'intervista su una vicenda che già aveva trovato chiarimento oltre che specifiche precisazioni anche della magistratura. E' evidente che ci si riserva ogni azione giudiziaria in merito".

1 commento:

  1. Sicuramente la ricerca di ragazze minorenni e magari anche straniere (e perciò ancora più vulnerabili) da parte di Berlusconi è sicuramente un atto di sfruttamento da perseguire. Sicuramente non si può parlare di una situazione di persecuzione giudiziaria come spesso Berlusconi ha sostenuto. Complimenti per il blog!

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