martedì 4 gennaio 2011

Genova, riesplode il giallo del container al cobalto

Da luglio del 2010 su un molo di Voltri, circondato da una barriera di container pieni di acqua e pietre, è fermo in attesa di bonifica un contenitore con cobalto radioattivo, probabilmente prodotto di residui sanitari. Sei mesi di vertenze e scioperi, adesso la decontaminazione è annunciata per febbraio.
 

UN CONTAINER radioattivo che a 100 metri di distanza emette valori cinque volte superiori al "fondo naturale" (quelli che normalmente si rilevano).  E' fermo nel porto di Voltri dal luglio scorso, quando l'allarme scattò durante una verifica dei tecnici del Terminal: gli indicatori degli strumenti dedicati alla ricerca di materiali radioattivi impazzirono, sul posto furono chiamati i vigili del fuoco e gli esperti dell'Azienda regionale. Il container fu isolato, allontanato dal cuore delle attività portuali e collocato su un molo del cosiddetto "Sesto Modulo", in attesa di interventi di bonifica che - fu garantito - sarebbero stati rapidissimi.  Dopo sei mesi di scioperi e vertenze, lavoratori e città aspettano ancora.

  L'Unità Tecnica Complessa Regionale dell'Arpal ha sempre assicurato che  le emissioni radioattive non sono elevate, ma ha comunque suggerito "le opportune attenzioni". Fu lo speciale Nucleo Batterio-Chimico-Radioattivo dei vigili del fuoco ad individuare la natura del materiale: cobalto-60, proveniente da una "sorgente" utilizzata dalle strutture sanitarie per la cobaltoterapia, oppure da industrie che eseguono controlli non distruttivi sui metalli, cioè radiografie.  Il container era arrivato in nave a Genova da Gedda - Arabia saudita -  con uno scalo intermedio nel porto di Gioia Tauro. Conteneva ufficialmente materiali ferrosi, e fu sbarcato al Vte il 14 luglio. L'importatore era  un'azienda della provincia di Genova. La prevista decontaminazione di rimando in rimando sarebbe ora slittata a febbraio, con l'intervento di un robot.

Nell'attesa, il container radioattivo  è rimasto fermo a Voltri. La magistratura ha in corso un'inchiesta. Secondo un preventivo fornito da una ditta specializzata di Milano i costi della bonifica dovrebbero aggirarsi intorno agli 800.000 euro, forse un milione.

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