lunedì 3 gennaio 2011

Rientrata in Italia la salma di Miotto La Russa: "Ritiro sarebbe un insulto"

ROMA - E' atterrato poco dopo le 10 all'aeroporto di Ciampino il C 130 dell'Aeronautica militare con a bordo la salma del caporal maggiore Matteo Miotto, ucciso venerdì in Afghanistan 1. Ad attenderlo, insieme ai familiari del militare, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, e le massime autorità militari, tra cui il capo di stato maggiore della Difesa Vincenzo Camporini. E del sacrificio di Miotto il ministro ha parlato per ribadire la volontà del governo di rimanere in Afghanistan: "Sarebbe davvero un insulto non portare a termine la missione con la stessa intensità e dedizione con la quale Matteo l'affrontava".

Assente il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, bloccato dall'influenza. Il capo dello Stato, spiega una nota del Quirinale, "non potrà neanche partecipare alle esequie funebri", che avranno luogo domani mattina nella basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma. "Il presidente - è scritto ancora nel comunicato - ha assicurato il proprio intendimento di voler incontrare i genitori dell'alpino caduto alla prima occasione utile, possibilmente in una sua prossima visita istituzionale in Veneto".

Miotto, in forza al 7/o Reggimento Alpini di Belluno è stato ucciso il 31 dicembre da un cecchino mentre era in servizio all'interno della base avanzata "Snow", nella valle del Gulistan. Sul suo corpo è stata eseguita l'autopsia: il militare, ha accertato il medico legale, è morto immediatamente dopo essere stato colpito. "E' stata una morte immediata", ha spiegato Paolo Arbarello, direttore dell'istituto di medicina legale. "L'equipaggiamento", ha aggiunto, "era assolutamente adeguato, c'erano tutte le protezioni, è stata una circostanza assolutamente sfortunata". Una risposta indiretta al padre di Miotto, che ieri aveva chiesto di sapere di più sulle circostanze della morte del figlio 2, affermando che alla famiglia erano state fornite due versioni contrastanti.

Miotto è stato colpito fra il collo e la spalla in un punto in cui era non era coperto dal giubbotto antiproiettile, è stato spiegato da fonti dell'esercito. Il giubbotto, infatti, copre la zona che va dall'arco polmonare al bacino; esiste poi una componente antischegge, per garantire i movimenti del corpo.

Ventiquattro anni, veneto di Thiene, Miotto era in Afghanistan da cinque mesi. Ieri sera, nella base di Herat, il caporal maggiore ha ricevuto l'ultimo saluto da parte dei suoi commilitoni. La bara, avvolta nel tricolore, è stata trasportata su un camion fino all'aereo che lo ha riportato in Italia.

"Matteo era un alpino di razza, perché il vicentino è patria degli alpini", ha detto commosso il tenente Andrea Trevison, vice comandante di compagnia, accogliendo la salma all'aeroporto di Ciampino. L'ufficiale ha definito quindi Miotto un "alpino per scelta", "perché - ha spiegato - aveva scelto lui di entrare negli alpini" e "alpino perché artiere, specialità degli alpini dove si vive la montagna appieno". "Lui - ha detto ancora - era uno sciatore e un rocciatore. Matteo ha lasciato un grande vuoto in tutti noi, ma resterà sempre vivo nei nostri cuori".

In questa giornata, in cui La Russa ha fatto anche visita ai militari impegnati a Napoli nell'opera di rimozione dei rifiuti, il ministro ha voluto sottolineare il sacrificio delle forze armate facendo riferimento anche alla delicatissima questione dei fondi per le forze armate: "Credo che il governo, il nostro Stato debba avere una capacità di memoria più forte quando si tratta di pensare alle risorse perché voi possiate continuare a esercitare questi compiti".

Nel pomeriggio è stata allestita una camera ardente al Policlinico militare del Celio 3, a Roma. Le esequie solenni sono in programma domani alle 11 nella basilica di Santa Maria degli Angeli, a Roma. Sarà presente il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Poi la salma sarà trasferita su un aereo militare fino a Verona e quindi a Thiene, la città natale di Miotto, dove il caporal maggiore sarà sepolto nell'area del cimitero riservata ai caduti in guerra, come lui stesso aveva chiesto.

E il sindaco di Thiene, Maria Rita Busetti ha esortato a "riportare a casa i nostri ragazzi, perché in Afghanistan si continua a morire per colpa del terrorismo islamico". "Il mio invito a riportare a casa i nostri alpini - dice Busetti - non è solo un invito a caldo dopo quanto successo, ma una convinzione, anche sotto il profilo politico, che ormai sia aggiunto il momento di invertire la rotta", ha aggiunto l'esponente leghista precisando di essersi "confrontata" con i suoi superiori e colleghi di partito "che sono tutti d'accordo sulla necessità di preparare un programma di ritorno".

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