venerdì 7 gennaio 2011

Tremonti: La crisi non è finita, salvati banche e speculatori

Il ministro va all'attacco del sistema finanziario e afferma che come un videogame tutto è come prima


Parigi, 6 gen. (TMNews) - Giulio Tremonti va all'attacco del sistema finanziario e critica i risultati della gestione internazionale della crisi. Una crisi che - secondo il ministro dell'Economia - non è ancora finita ed è stata affrontata salvando le banche e gli speculatori (tranne in Italia), riportando così le cose "al punto di partenza". Ora, ha detto, "tutto sembra andare bene, ma ne siamo sicuri?". Per il suo nuovo affondo contro le banche e la speculazione Tremonti ha scelto la platea di un seminario internazionale sul 'nuovo capitalismo' organizzato dal governo francese, davanti a ministri dell'Economia (tra cui la francese Christine Lagarde e l'inglese George Osborne), economisti di primo piano (Jeffrey Sachs e Jean-Paul Fitoussi) e premi Nobel (Joseph Stiglitz). "È come vivere in un videogame - ha spiegato il ministro riproponendo un'immagine usata spesso durante la crisi - compare un mostro, lo combatti, lo vinci, ti senti rilassato e spunta un altro mostro più forte del primo". Per questo, l'Europa dovrebbe ritrovare slancio e coesione "in una logica federale" e - ha aggiunto - darsi la forza di "risorgere", come disse Winston Churchill nel 1946 dopo la seconda guerra mondiale. "Nella Grande Depressione di questo secolo - ha attaccato Tremonti - il denaro dei contribuenti è stato usato per finanziare le banche, perchè le banche erano sistemiche. Anche se, piccolo dettaglio, anche la speculazione nelle banche è sistemica. Così sono state salvate le banche, e con le banche la speculazione. E infatti - ha sottolineato - siamo tornati quasi al punto di partenza. Non è però il caso dell'Italia, dove il denaro pubblico non è stato usato, o solo in minima parte e in via di restituzione, per le banche". La costruzione politica europea passa anche per la creazione di nuovi strumenti economici con un forte valore politico, come gli eurobond. Un progetto caro a Tremonti, secondo cui "non è soltanto una questione tecnica: ricordate Hamilton e il 'nation building' nella storia degli Stati Uniti". E se ne continuerà a discutere, assicura il ministro, nel parlamento Ue e in quelli nazionali. Per l'Europa, del resto, è arrivato il momento di risorgere dalle 'macerie' della crisi. "Questa è la ragione - ha detto Tremonti terminando - per cui concludo il mio discorso citando il famoso intervento sull'Europa di Churchill nel settembre 1946: let Europe 

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